Incredulità, sgomento e profondo dolore a Ostia per la prematura scomparsa di Marco Giannangelo, il titolare dello storico stabilimento balneare “Il Corsaro beach”, in lungomare Amerigo Vespucci.
Marco, da tutti conosciuto come “il Capitano” per la sua somiglianza con Francesco Totti, se ne è andato ad appena 50 anni lasciando la moglie Anna e i due figli Alessio, 18 anni e Giulia di 15. Era stato ricoverato d’urgenza al San Camillo di Roma dove è deceduto sabato scorso a causa delle complicanze di una patologia che teneva costantemente sotto controllo e che fino a quel momento non gli aveva mai dato problemi.
L'infanzia a Ostia e l'attività di famiglia
Giannangelo era nato e cresciuto a Ostia in una famiglia molto unita.
L’impegno costante nel Sib e successivamente in Federbalneari, per innovare e rilanciare il turismo e le attività di Ostia. Era molto stimato dai suoi colleghi che ne piangono la scomparsa.
Il ricordo
«Marco era un ragazzo perbene – dice commosso Franco Petrini, titolare de Pinetina e Nuova Pineta – lo conoscevo bene. Aveva fatto un percorso con noi all’interno del Sib e ne avevo apprezzato la passione per il lavoro, il rispetto per i colleghi. Era un uomo molto equilibrato e dai modi delicati. Poi le nostre strade sindacali si sono divise, ma il rapporto di stima reciproca è rimasto saldo». Il capitano aveva scelto di entrare in Federbalneari insieme alla sorella Patrizia. «È stato un grande dispiacere sapere della prematura scomparsa di marco – dice il presidente Massimo Muzzarelli, titolare dello Sporting Beach – era sempre molto serio e attento nella condivisione delle scelte delle attività sindacali». Commesso anche il ricordo della presidente Ascom Confcommercio Litorale sud, Valeria Strappini. «Una notizia che mi lascia senza parole. Sempre presente per parlare di Ostia, attivo nel territorio con idee brillanti. Ci mancherai», scrive sui social. Ad affidare ai social il suo personale ricordo del Capitano anche l’assessore al Turismo del X Municipio, Antonio Caliendo. «A Marcolì e che ti debbo dire. Eri uno dei pochi veri amici che non si lamentava mai. Sempre presente quando serviva. Sempre in silenzio, senza giudizio quando succedeva una cosa. Se avevi un dubbio il tuo ufficio era un luogo dove confrontarsi, dove confidarsi. Che la terra ti sia lieve con la certezza che rimarrai nel mio cuore sempre ed in quelli (tanti) che ti hanno conosciuto. Buon viaggio amico mio».
Martedì 28 marzo alle 11, l’ultimo saluto a Marco Giannangelo nella chiesa di San Tommaso Apostolo all’Infernetto dove il Capitano viveva con la moglie e i due figli.
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