Maltempo, Ostia e Sabaudia divorate dalle mareggiate. I danni più ingenti sulla costa pontina

A Lavinio allagamenti tra la stazione e il lido. Paura per un fulmine a Velletri

Maltempo, Ostia e Sabaudia divorate dalle mareggiate. I danni più ingenti sulla costa pontina
di Marco Cusumano e Fabrizio Monaco
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Domenica 25 Settembre 2022, 22:44 - Ultimo aggiornamento: 26 Settembre, 15:48

Da Fregene a Sabaudia, passando per Ostia, litorale in ginocchio per il maltempo. Piogge intense e mareggiate hanno creato difficoltà su tutta la costa da nord a sud. La situazione più critica sul litorale pontino, con un tratto di lungomare chiuso a Sabaudia. Il nubifragio nella notte tra sabato e domenica ha allagato diversi campi provocando anche il crollo di una spalletta di contenimento del ponte alla foce del lago di Caprolace. L’area è particolarmente delicata visto che si tratta di una lingua di terra che separa i laghi costieri dal mare e per questo andrebbe tutelata con una manutenzione costante ed efficace. 

Crollo strada lungomare a Sabaudia

I TIMORI 

Il sindaco di Sabaudia, che ha partecipato personalmente al sopralluogo nella zona colpita dal crollo, si dice preoccupato per il futuro della città delle dune. «La salvaguardia del lungomare - spiega Mosca - e della falcata dunale che lo caratterizza è tra gli obiettivi prioritari che l’amministrazione intende perseguire.

Ne va del futuro di Sabaudia e di tutto il comparto economico e turistico della città. È giunto il momento di agire in sinergia, elaborando progetti comuni idonei a evitare che in futuro si verifichino fenomeni analoghi». I volontari della protezione civile di Sabaudia hanno lavorato tutta la giornata anche in altre zone, a supporto di alcune famiglie colpite dal nubifragio. Diverse proprietà private sono state allagate dalla pioggia con gravi difficoltà di spostamento per i residenti. Paura a Velletri, dove un fulmine caduto in mattinata sulla linea elettrica ha causato l’incendio in una casa in via Troncavia.

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A Ostia, vista dai terrazzi, la tempesta sembrava ancora più spaventosa per le raffiche continue giù in poco tempo 34 millimetri di acqua, meno di quella prevista ma ora è il vento l’incubo per la costa già provata dalla libecciata di una settimana fa. Il mare è avanzato ancora e i gestori degli stabilimenti balneari non sanno più a quale santo raccomandarsi per evitare altri crolli. Da Ostia a Fregene le onde hanno ripreso a sbattere con violenza su quello che rimane delle spiagge e delle cabine. Kursaal, Sporting e Venezia, si cerca di arginare con sacchi di sabbia l’avanzata, ma è come cercare di fermare una locomotiva lanciata ad alta velocità con dei fogli di compensato. A Fregene lo scirocco ha scavato ancora sull’arenile dello stabilimento simbolo dell’erosione, la Nave. Le ruspe avevano preparato cumuli di sabbia alti due metri davanti alle cabine, preceduti da trincee di massi di cemento da un metro cubo l’uno. Non è bastato a fermare le onde che incessanti e sempre più profonde hanno prima quasi seppellito i massi, poi cancellato la sabbia e quindi attaccato le cabine. Più a sud Anzio e Nettuno sembrano aver retto all’ondata di maltempo. Le situazioni più critiche si sono registrate soprattutto sul territorio di Anzio: in particolare si sono verificati allagamenti lungo via di Valle Schioia, l’asse stradale che unisce Lavinio Mare e Lavinio stazione, creando seri problemi alla viabilità. Stessa sorte per via delle Cinque Miglia, la principale arteria stradale della zona industriale di Padiglione. In questo caso molti automobilisti sono rimasti impantanati; tre autovetture hanno perso aderenza sull’asfalto finendo nella cunetta, ma per fortuna senza conseguenze per i conducenti che sono stati soccorsi dai vigili del fuoco. 

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