Volevano essere come Arsenio Lupin, ma la tecnologia non è stata dalla loro parte. A fermare la corsa di una banda di ladri verso il successo, è stato il sistema di localizzazione delle cuffiette della Apple appena rubate in una casa in località Infernetto. La proprietaria, infatti, con l’applicazione del cellulare ha seguito i suoi AirPods AirMax guidando le forze dell’ordine dritte verso l’appartamento dei tre uomini che avevano appena svaligiato la sua casa. Nel covo dei ladri sono stati trovati, oltre alla merce rubata, anche 4,82 grammi di marijuana e un bilancino di precisione. I tre, Mauricio José Anjel Ortiz, 38 anni, Orlando Lozano Cabrera, 36 e Oscar Eduardo Gonzalez Raminez, di 28 anni, sono stati arrestati con l’accusa di furto aggravato e detenzione di sostanze stupefacenti. Processati con giudizio direttissimo, hanno scelto il rito abbreviato, ottenendo uno sconto di pena. Difesi dall’avvocato Massimo Titi, sono stati condannati a 2 anni e 6 mesi di reclusione.
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I FATTI
Borse di Louis Vuitton, un orologio Montblanc, una cintura Hermes e diversi monili d’oro, oltre agli auricolari: era questo il ricco bottino degli imputati. Dopo il colpo, i tre ladri sono tornati a casa pronti a festeggiare, ma le forze dell’ordine li stavano già seguendo. Trovarli, per il nucleo di polizia anticrimine del X Distretto “Lido Roma”, è stato facile: la proprietaria della casa, infatti, notando che tra gli oggetti rubati c’erano le sue cuffiette, ha seguito il loro segnale Gps e ha chiamato gli agenti, guidandoli fino all’appartamento dei ladri, in via Eugenio Donadoni.
La banda era organizzata e aveva a disposizione vari utensili da “lavoro”: torce, chiavi di cancelli automatici, martelli frangi vetro, piedi di porco e persino un binocolo. Uno dei tre, Mauricio Ortiz come emerso dalla perquisizione dell’appartamento, aveva anche un’attività secondaria: lo spaccio. In casa, infatti, c’era della marijuana in involucri di cellophane, un bilancino di precisione, materiale per il confezionamento e un’agenda di Louis Vuitton nella quale annotare nominativi e importi. I tre, sconfitti dalla tecnologia che speravano di rivendere, sono così finiti in un’aula di tribunale con l’accusa di furto aggravato, alla quale, solo per il 38enne Ortiz, si è aggiunta l’accusa di detenzione di stupefacenti. Martedì mattina, con giudizio direttissimo, era stato predisposto il divieto di dimora a Roma, ma con il rito abbreviato sono stati condannati a scontare la pena di 2 anni e 6 mesi di reclusione.
I FURTI
Da Casalpalocco all’Infernetto, fino all’Axa, le bande di ladri razziano le abitazioni portando via di tutto. L’ultimo intervento della polizia, avvenuto il 30 settembre, è riuscito a fermare un gruppo di cileni che terrorizzava i residenti. Anche questa volta, la gang è stata vittima della tecnologia Apple: avevano sottratto un Iphone ad un’adolescente che è riuscita a seguirne il segnale e consegnare la banda agli agenti.
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