Fiumicino: bilancio degli scavi archeologici nel porto di Claudio diretti dall'Ecole francaise de Rome

La storia

I due capitelli rinvenuti nel "Balneum del viaggiatore" nell'area del porto di Claudio
di Umberto Serenelli
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Sabato 8 Aprile 2023, 08:27

Bilancio delle scoperte archeologiche eseguite in occasione degli scavi nel porto di Claudio a Fiumicino dall’Ecole francaise de Rome che ha inoltre celebrato 150 anni dalla sua fondazione. La collaborazione tra l’Ecole e il Parco archeologico di Ostia Antica e Portus risale al 2009 e in 15 anni di ricerche è stato possibile condurre una serie di campagne di scavi sull’approdo voluto dall’Imperatore Claudio. L’enorme bacino poteva ospitare diverse centinaia di navi e era delimitato da due enormi moli a semicerchio che proteggevano l’invaso interno il quale, con il passare degli anni, si insabbiò e costrinse l’imperatore Traiano a scavare il bacino esagonale. L’esigenza di realizzare l’approdo alla foce del canale navigabile di Fiumicino subentrò quando Claudio verificò che il porto di Ostia era diventato inadeguato alla ricezione e allo stoccaggio delle merci provenienti dal Mediterraneo soprattutto in funzione dell’aumento della popolazione dell’Urbe che aveva superato il milione di persone. Un ruolo fondamentale lo recitò anche la limitata larghezza del Tevere che impediva alle grandi navi di attraccare direttamente alle banchine della città lidense. Claudio mise al lavoro i suoi ingegneri che individuarono l’attuale costa di Fiumicino per realizzare l’approdo reso maestoso grazie alla costruzione di un gigantesco complesso di stoccaggio, arricchito da enormi colonne di travertino lungo tutti i portici di questi magazzini.

CAPITELLI E BASI DI COLONNE NEL “BALNEUM DEL VIAGGIATORE”

Il qualificato staff dell’Ecole ha quindi puntato le attenzioni proprio su questi magazzini con scavi mirati che hanno portato a scoprire mura larghe circa 3 e profonde fino a 6 metri. «In questa zona – sottolinea l’archeologa Evelyne Bukowiecki, responsabile del progetto per conto dell’Ecole – scoperte 300 celle di 90 metri quadrati ognuna con volte a botte circondate da un vespaio.

Questo modo di costruire si è rivelato efficace contro umidità e caldo grazie al sistema di aereazione: all’interno degli ambienti infatti una temperatura costante di circa 21° ideale per conservare le merci». Approfondimenti sono stati effettuati sul “Portico di Claudio” e lungo il molo nord-sud. «Abbiamo scoperto anche il “Balneum del viaggiatore” risalente al IV secolo d.C. – aggiunge Bukowiecki – e proseguendo trovato una grande “esedra” con all’interno due capitelli in stile corinzio e tre basi di colonne». Il piccolo edificio termale è stato battezzato del “viaggiatore” perché in epoca romana rappresentava un luogo di particolare attrattiva dei viandanti che approdavano a Portus provenienti da diverse località dell’Impero. Prima di accedere alla Città di Porto approfittavano delle terme per fare un bagno in una vasca semicircolare, del diametro di 3 metri, per poi passare a una di forma rettangolare collegate da un sistema di riscaldamento per l’acqua calda i cui resti versano ancora in ottimo stato di conservazione. Oltre ai capitelli e alle basi di sostegno di colonne è stato ritrovato anche un deposito con frammenti di decorazioni architettoniche in marmo utilizzati per le decorazioni. Portus, almeno per il quadrante dei resti sull’approdo voluto da Claudio, è stato dunque un prezioso laboratorio di studi per lo staff dell’Ecole francaise de Rome .  

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