Rischiano di chiudere prima di Natale molti ristoranti e bar a Ostia e nell'entroterra. È l'effetto del caro bollette che ha triplicato i costi per gli esercenti, arrivati allo stremo. «Così non ce la facciamo più. O il nuovo Governo interviene in tempi rapidi, oppure l'alternativa è abbassare le saracinesche», lanciano l'allarme i titolari dei locali. Per la verità già da qualche settimana nel X Municipio sono decine i bar che hanno già chiuso. E non per ferie. «Bollette dell'energia triplicate commentano i baristi che ancora resistono che ci hanno costretto ad aumentare i listini di circa il dieci per cento solo per sopravvivere. Non possiamo chiedere tre euro per un caffè anche se il prezzo attualmente sarebbe quello. Non entrerebbe più nessuno».
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Destino simile per i ristoratori e per i commercianti.
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«Ad oggi dice la presidente Ascom e vicepresidente Fipe Roma, Valeria Strappini - solo le amministrazioni comunali fino a ventimila abitanti in possesso di impianti fotovoltaici possono attivare un contratto di scambio sul posto delocalizzato, ovvero produzione e consumo in luoghi diversi. Chiediamo di estendere la legge a tutti i comuni in modo che anche i privati in possesso di fotovoltaico possano distribuire energia agli altri e incentivare le imprese a gruppi di autoconsumo di energia rinnovabile. Consentire la produzione ed il consumo autonomo di energia rinnovabile anche per gruppi di consumatori privati, permetterebbe a molte aziende di investire nel proprio impianto fotovoltaico e attivare un meccanismo di auto consumo anche se l'impianto non è installato nell'area della propria attività. Le imprese conclude Strappini - rientrerebbero dei costi senza ricadute sui prezzi a scapito dei consumatori e senza ricorrere a nuovi incentivi da parte del Governo, proiettando finalmente il mondo delle piccole e medie aziende in una dimensione ecosostenibile».