Roma, botte, ricatti e sequestri: gang di 20enni condannata

Sei anni di carcere per i quattro balordi che avevano rapito due ragazzi per un debito

Botte, ricatti e sequestri: gang di 20enni condannata
di Giuseppe Scarpa
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Lunedì 28 Marzo 2022, 08:34 - Ultimo aggiornamento: 10 Ottobre, 16:46

Una lite degenerata in rapimento, pestaggio e ricatto. Un gruppo di sei 20enni ha seminato il panico tra i coetanei, a luglio del 2020, tra Casal Palocco e Dragona. Adesso è arrivata la condanna, dopo un'indagine coordinata dal pm Antonino Di Maio. Sei anni di carcere per quattro ragazzi, in abbreviato, per reati che, a vario titolo, vanno dalle percosse alla rapina, dal sequestro di persona all'estorsione. Gli altri due componenti del gruppo hanno optato per il processo ordinario.


LA VICENDA
Un incubo che pareva essere senza fine. Le vittime di un regolamento di conti, nato da una banale lite, hanno temuto per la loro vita. Due giovanissimi, anche loro 20enni, un romeno e l'altro originario dello Sri Lanka sono stati travolti dalla furia di una gang. Un gruppo che non ha esitato a picchiarli con le spranghe, strappargli catenine d'oro, caricarli in auto e condurli a prelevare soldi e farsi consegnare televisori e impianto stereo.
Tutto ha inizio con una trappola. Una prima vittima, un italiano viene minacciato dalla banda. Deve chiamare il suo amico dello Sri Lanka, con cui la gang ha dei conti in sospeso. In caso contrario sono guai.
Il giovanissimo, minacciato dal gruppo, accetta di telefonare e di fare da esca. L'appuntamento è fissato non lontano del bar Cristal a Casal Palocco per le tre di pomeriggio dell'undici luglio del 2020.
La vittima arriva senza sapere che ad aspettarlo c'è una banda agguerrita.

L'epilogo è improvviso. Lo circondano e lo picchiano: calci, pugni, schiaffi. Gli strappano dal collo una catenina d'oro dal valore di 600 euro. Poi, a spintoni, lo costringono a salire in auto.

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LE MINACCE
A bordo della Fiat Panda l'incubo prosegue. Il giovane cingalese non è però il primo obiettivo della banda. Un altro ragazzo, suo amico, è nel mirino della gang.
Anche in questo caso la telefonata al giovane romeno avviene sotto la minaccia. L'esito è simile. Il cingalese chiama, il romeno si presenta all'appuntamento e poi parte un nuovo pestaggio da parte dei sei.
Questa volta, l'aggressione, è persino più violenta. Viene usata una spranga di ferro. La vittima viene colpita più volte. Tramortita viene costretta, a forza, a salire sull'automobile.


IL RICATTO
Il gruppo a bordo della Panda, assieme all'ostaggio, si dirige verso un Mc Donald a Dragona. Ad aspettarli ci sono altre persone in una volkswagen Golf. Il romeno è terrorizzato. Gli mostrano la spranga di ferro e gli dicono, in sostanza, che se non paga o se non gli consegna oggetti di valore saranno di nuovo botte. La vittima accetta di andare nel suo appartamento. Poco dopo riscende con un televisore da 50 pollici e l'impianto stereo. Il ventenne pensa così di sottrarsi dalle grinfie dei suoi aguzzini. Niente affatto. La gang è ancora più agguerrita e decide di non mollare così facilmente la preda.

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La spranga di ferro viene sempre brandita da un componente della banda per far capire al ventenne che il pomeriggio di terrore non si concluderà così. Ecco, allora, che lo costringono a dirigersi verso il bancomat dell'ufficio postale di Dragona. Gli impongono di prelevare. Il giovane sotto shock non si ricorda il codice. Alla fine gli aguzzino demordono. Lo lasciano andare, come era successo prima con il cingalese.
Adesso, a poco meno di due anni di distanza da quella terribile giornata, quattro dei sei responsabili, sono stati condannati a sei anni di carcere. Per gli altri due verrà celebrato il processo ordinario.

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