L'ITER
Stavolta, però, l'amministrazione comunale sembrerebbe intenzionata a rompere questo circuito vizioso. L'idea è partita a inizio del 2018 dal presidente della commissione capitolina mobilità, Enrico Stefàno, con in aggiunta «la possibilità di avvicinare gli orari delle Ztl Trastevere e Centro che a oggi, essendo diversi, rischiano spesso di far diventare le due zone una il parcheggio di scambio dell'altra». Obiettivo della rivoluzione, alleggerire il flusso di veicoli che ingorga le vie del centro storico in orario di punta che Stefàno ha definito come «traffico di attraversamento, che non fa altro che rendere ancor meno vivibile il Centro e quindi le possibilità per le persone di vivere gli spazi pubblici e commerciali». Ma proprio dai negozianti e dagli altri esercenti dell'area interessata sono partite le proteste più vibranti contro i nuovi orari ipotizzati nella delibera varata dal Campidoglio.
I TEMPI
Le associazioni di categoria, Confcommercio in testa, hanno coagulato il malumore dei propri rappresentati contro il provvedimento, chiedendo di valutare meglio l'impatto di questa rivoluzione sul settore e provocando così un rallentamento dell'iter. Gli stessi residenti, pur favorevoli a un rafforzamento della Ztl, chiedono preventivamente un rafforzamento del trasporto pubblico nell'area. «Ci era stato assicurato che già a gennaio sarebbero tornate le linee dei bus elettrici soppresse da qualche anno - sottolinea Viviana Di Capua, presidente dell'Associazione abitanti centro storico - Vorremmo che finalmente qualcuno ci desse una risposta precisa, evitando ulteriori proroghe. Il provvedimento migliorerebbe la nostra qualità della vita, ma è necessario dare ai cittadini la possibilità di muoversi con i mezzi pubblici».
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