Zagarolo, trema la mala: sequestrate auto e ville per 11 milioni di euro

Zagarolo, trema la mala: sequestrate auto e ville per 11 milioni di euro
di Enrico Valentini
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Sabato 22 Agosto 2020, 11:59

Si conclude con la confisca di oltre undici milioni di euro appartenenti a un nucleo familiare di origini calabresi, da decenni residenti tra Zagarolo e la periferia romana, l'operazione Dolce Vita avviata da alcuni anni dalla Guardia di finanza di Frascati prendendo le mosse anche dalla grande sproporzione dei redditi dichiarati e il lusso di cui si circondavano. Ventiquattro immobili, una barca a vela, una sessantina di autovetture, quote di proprietà di nove società, oltre centomila euro in contanti, vari conti correnti bancari e un noto locale della movida romana nella zona della Tiburtina. Questo il tesoro passato adesso nella disponibilità dello Stato, confiscato alla famiglia Mercuri, il padre Francesco e la madre Carmela Fazzari, entrambi ultraottantenni, e i figli cinquantenni Angelo e Giuseppe, già noti alle forze dell'ordine, dagli anni ottanta per una lunga serie di reati contro il patrimonio, tra cui truffe, furti, contrabbando, riciclaggio e altre attività connesse.

Il provvedimento, emesso dalla sezione misure di Prevenzione del tribunale di Roma, su richiesta della procura della Repubblica capitolina, è giunto al termine di una lunga indagine che ha portato le Fiamme gialle della compagnia di Frascati a incastrare la famiglia, in particolar modo facendo leva sulla enorme sproporzione tra la pochezza dei redditi dichiarati al fisco e il tenore di vita dei congiunti. Oltre a spendere in vacanze da sogno e frequentazioni di locali alla moda notevoli somme nella loro disponibilità, in particolar modo, i militari avevano intercettato una dichiarazione del 53enne Angelo che celebrava le grandi esperienze di divertimento e relax sulla barca a vela di famiglia, la Ciù & Ciù, già sequestrata l'anno scorso al porto di Fiumicino dove era ormeggiata. Lo stesso Angelo, fermato con oltre centomila euro in contanti non aveva saputo dare risposte plausibili sul possesso della rilevante somma, confiscata infine, dalla Finanza e acquisita al patrimonio dello Stato.
Definitivamente smobilitata e adesso a disposizione della commissione per la destinazione ad attività sociali dei beni confiscati, la super villa confiscata a Zagarolo dove viveva il nucleo familiare. «Il provvedimento, spiega in una nota il Comando provinciale della Guardia di Finanza di Roma- costituisce l'epilogo di complesse indagini economico-patrimoniali condotte, ai sensi del cosiddetto Codice Antimafia, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Roma, e si fonda sul riconoscimento, a carico dei proposti, di un'allarmante pericolosità sociale, in quanto stabilmente dediti al compimento di attività delittuose compiute, nel corso di svariati anni, in forma associativa e altamente remunerativa. In tale ambito, nessun effetto deterrente o rieducativo hanno prodotto, non solo le numerosissime condanne emesse a loro carico, ma nemmeno i periodi di detenzione scontanti come pene o in forza di misure cautelari. Uno dei membri della famiglia è stato colpito anche dalla misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, con l'obbligo di soggiorno per 2 anni, eseguita dagli agenti del commissariato di polizia romano Vescovio.

 
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