Seicento tra messaggi e chiamate ogni giorno, con insulti pesanti, allusioni al fatto di potere arrivare a lei in qualunque momento, pesanti riferimenti al padre morto, frasi di odio anche contro suo figlio. È questo quello che avrebbe subito dal suo ex compagno per almeno un mese e mezzo Waima Vitullo, 43 anni, ex attrice hard e personaggio televisivo. Ieri Marcello Schiattarella, 35enne, residente a Napoli, è finito in carcere su richiesta del gip di Roma. L’uomo è stato fermato due giorni fa.
Il divieto di comunicazione e avvicinamento a 350 metri dall’ex attrice, emesso dall’autorità giudiziaria poco dopo la denuncia presentata ad aprile scorso dalla vittima, non era bastato a placare l’uomo, che era diventato sempre più insistente. La procura capitolina, con il pm Daniela Cento, ha aperto un fascicolo a carico del 35enne e indaga per stalking.
«È tornata a vivere»
«La mia assistita ora può tornare finalmente a vivere e a riprendere una quotidianità normale – ha detto l’avvocato della Vitullo, Licia D’Amico – Era stata costretta a lasciare casa sua per andare ad abitare in una struttura protetta». «Quello che ha vissuto Waima non è un caso eccezionale e non va inserito in un contesto particolare – ha proseguito l’avvocato D’Amico – È molto più frequente di quanto si possa pensare. Finché non l’abbiamo messa al sicuro, non sono stata tranquilla per la sua incolumità. Ci sentivamo in continuazione, per molto tempo non ha messo il naso fuori da casa. Ma è stata forte: Waima è un esempio per tante donne perché ha avuto subito il coraggio di denunciare gli atteggiamenti vessatori e violenti subiti».
L’ex attrice avrebbe conosciuto Schiattarella a maggio 2021, da quell’incontro sarebbe nata una frequentazione, poi naufragata dopo un mese e mezzo.
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Appostamenti sotto casa
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori del commissariato San Giovanni, i comportamenti ossessivi del 35enne si erano intensificati nell’ultimo periodo, più volte era stato infatti visto sotto casa della donna nella Capitale. Lo dimostra il fatto che commentava l’abbigliamento di lei o dava riferimenti precisi su alcuni suoi spostamenti. L’attrice, appena si era resa conto del comportamento ossessivo dell’indagato, si era rivolta alla Onlus Bon’t Worry di Bo Guerreschi e aveva presentato denuncia. Alla notizia dell’aggravamento della misura per il 35enne, ieri la Vitullo si è sentita sollevata e ha ringraziato i giudici, le polizia e il suo legale.