Incubo in un appartamento popolare nei lotti di San Basilio. Vittima della violenza sessuale una ventenne che ha osato ribellarsi alle perversioni del suo fidanzato e del fratello di questi, entrambi pregiudicati, che volevano costringerla a un rapporto a tre. All’aggressione ha partecipato anche la loro madre che ha cercato di braccare la ragazza che voleva fuggire via. I due uomini, il primo di 26 anni e l’altro di 34, dopo aver palpeggiato pesantemente la ventenne, le si sono scagliati addosso iniziando a spogliarla nella camera da letto. «Lasciatemi, non voglio», ha urlato lei. La ragazza si è divincolata, è stata picchiata e ha cercato con tutte le forze di liberarsi dalla morsa. Ha cominciato a urlare, pensando di attirare l’attenzione e avere l’aiuto della madre dei due ragazzi che si trovava in un’altra stanza a preparare il pranzo. La donna, invece, non solo non l’ha difesa ma ha fatto di tutto per impedire che lasciasse l’appartamento, prendendo parte di fatto all’aggressione.
LA FUGA
La ventenne, tuttavia, disperata e in lacrime, è riuscita a raggiungere il cortile condominiale tra i caseggiati tra quel reticolo di strade che notte e giorno si trasforma in un supermarket della droga, finché finalmente qualcuno, affacciato alle finestre, non ha chiamato il numero unico per le emergenze 112. Sul posto sono subito arrivati gli equipaggi di un’ambulanza del 118 e la volante del commissariato San Lorenzo.
L’OBBEDIENZA AL CLAN
Guai con la legge li aveva avuti anche la loro madre, cinquantenne di origine campana. Un clan di origini sinti in cui le relazioni affettive diventano come un rito di affiliazione e dove, spesso, come pure in questo caso, uomini e donne, generazione dopo generazione, portano tutti (o quasi) lo stesso cognome. Inchieste giudiziarie hanno testimoniato in passato come le donne finiscano per diventare intranee allo spirito criminale dell’organizzazione e come le più adulte assumano il ruolo di impartire “l’educazione” nei confronti delle più giovani e delle nuore, con l’obiettivo di ottenere da loro una “disciplina” votata all’obbedienza.
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I PROVVEDIMENTI
Probabilmente, anche questa volta, la ventenne avrebbe dovuto obbedire. Ma quando sabato, verso le 13, in quella casa, si è sentita in trappola, ha deciso di scappare via, di non precipitare all’inferno. Ricostruiti i fatti, i poliziotti hanno proceduto denunciando i due fratelli per violenza sessuale, mentre la madre è stata denunciata per violenza privata. Chissà, però, se tutto ciò basterà a evitare ritorsioni o vendette contro la ragazza che potrà tornare nel mirino dei suoi aguzzini.