Villa Pamphili, lo sfregio alle donne: vandalizzate targhe Rosa Luxemburg e Vittoria Nenni

Una delle targhe distrutte dai vandali a Villa Pamphili
di Laura Bogliolo
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Domenica 8 Marzo 2020, 11:33
Un attacco alle donne nel cuore di Roma. A 48 ore dalle celebrazioni dell’8 marzo, altre due targhe dedicate alla memoria di grandi donne sono state vandalizzate a Villa Pamphili, il parco più grande della Capitale. Le targhe di via Rosa Luxemburg e via Vittoria Nenni non ci sono più, ridotte in frantumi da teppisti senza scrupoli ai quali difficilmente si riuscirà a dare un nome e un volto. Un mese fa era stata distrutta a sassate la targa “Viale dell’8 marzo”, un gesto che aveva scatenato anche l’ira della sindaca Virginia Raggi. La prima cittadina su Twitter aveva cinguettato: «Villa Pamphili, rotta la targa per la Festa della Donna, gesto vergognoso che offende tutta Roma e i suoi cittadini». L’offesa è continuata ed è esplosa nella notte tra il 5 e il 6 marzo: la targa dedicata a Luxemburg tra l’altro era stata già colpita e sostituita a fine febbraio. In mille pezzi anche quella che ricorda l’antifascista italiana, vittima dei campi di concentramento nazisti, terza figlia del leader storico del Partito Socialista Italiano Pietro Nenni. A scoprire lo scempio ancora una volta è stato Paolo Arca, presidente dell’Associazione per Villa Pamphili, appassionato “guardiano” del parco. Arca ha parlato chiaramente di «un attacco alle donne» e ha raccontato la sua battaglia per il decoro nel parco: «L’8 marzo del 2015 ci arrampicammo sulla targa in memoria di Anna Frank e la pulimmo la vernice nera con cui qualcuno l’aveva oscurata. Purtroppo – dice - con una particolare recrudescenza in quest’ultimo mese i vandali hanno preso di mira le altre targhe dedicate alle donne con il lancio di biglie d’acciaio. Ci auguriamo che gli autori di questi gesti vergognosi vengano individuati e siano obbligati a risponderne di fronte a un giudice». 
 
Maggiore sicurezza, è quello che chiedono i frequentatori dell’immenso parco, telecamere per cercare di frenare gli atti di vandalismo, i borseggi, ma anche il degrado nella villa. La parte Ovest del parco è stata più volte teatro di bivacchi ma anche di fenomeni ancora più allarmanti. «Qualche settimana fa abbiamo rinvenuto una siringa nello sterrato alle spalle dei bagni (chiusi) di via della Nocetta» denuncia Arca. Le siringhe, poi rimosse da personale dell’Ama, erano state individuate anche lungo la parte confinante con via Aurelia Antica e a ridosso dell’ingresso su via di Donna Olimpia. In un altro angolo del parco, è stato trovato ciò che resta dei borseggi: documenti, chiavi, carte di credito. «Servono servizi in borghese, e appostamenti nelle aree e nei giorni più a rischio, transitare in auto sui viali in un’area di 184 ettari di bosco non serve a nulla», aggiunge l’associazione. L’intercapedine del ponte pedonale che attraversa via Leone XIII, ad esempio, è da tempo rifugio di sbandati e senzatetto. 
 
Un mese fa l’ennesimo sgombero da parte degli agenti della Polizia Locale. «Non servono interventi isolati, ma quotidiani», aggiungono i frequentatori. Il ponte, tra l’altro, era stato riqualificato, i lavori sono costati più di ventimila euro, ma a gennaio, dopo circa un mese, è stato di nuovo vandalizzato. Vengono imbrattati con vernici addirittura gli accessi alle cavità sotterranee di villa Pamphili. In decadenza anche le aree giochi, la malandata pista di pattinaggio e quel che resta di un campo da basket vicino il Casale di Giovio: abbandonate da tempo e senza manutenzione, recentemente sono state chiuse perché ritenute pericolose.
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