Roma, le scale mobili del Galoppatoio di Villa Borghese sommerse dalle erbacce. E il mondo ne “ride”

Le scale mobili di Villa Borghese sono ridotte come nella foto
di Fabio Rossi
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Martedì 23 Febbraio 2021, 09:33 - Ultimo aggiornamento: 11:02

Sembra uno scenario post apocalittico, di quelli dei film distopici che andavano particolarmente di moda un paio di decenni fa. Su quel che resta delle scale mobili sono cresciute erbacce, piante, rifiuti, ogni tipo di vegetazione da sottobosco urbano. Eppure siamo in pieno centro di Roma, a Villa Borghese, in una delle aree più famose e visitate (almeno prima della pandemia) della Capitale. Questi impianti, abbandonati da tanti anni, collegavano la superficie con alcuni ingressi, poi andati in disuso, del parcheggio dell’ex Galoppatoio: un pezzo di città, immediatamente a ridosso delle Mura Aureliane, che è stato via via lasciato a se stesso, fino a ridursi nelle condizioni attuali. Ma le foto di questo degrado metropolitano stanno facendo il giro del mondo, infliggendo una nuova ferita all’immagine della Città eterna.

 


Il giornalista inglese Crispian Balmer, corrispondente della Reuters e inviato a Gerusalemme, Parigi, Madrid, ha scatenato il web con un post su Twitter in cui ha immortalato proprio le (ex) scale mobili sommerse dalla vegetazione e inondate di verde.

La foto, pubblicata sul social network nella giornata di domenica, è presto diventata virale, tra i commenti degli utenti, intrisi di ironia mista a indignazione. «Uno di quei progetti a Roma che non ha funzionato del tutto», ha scritto Balmer nel post. «Direi che è uno spazio liminale piuttosto gustoso», commenta in lingua inglese un altro utente. «Chissà cosa si nasconde laggiù adesso», scrive un altro. «Non sapevo che i romani avessero inventato le scale mobili», rincara la dose, sarcastico, un utente britannico. «Non sapevo che l’Impero fossi così avanzato. «Forse Costantino lo usava per visitare le catacombe», si legge in un altro account. E si sprecano anche i commenti dei romani, indignati per aver offerto al mondo una simile immagine della Capitale. Ma il Campidoglio precisa che «la manutenzione delle scale mobili di Villa Borghese vicino il Galoppatoio è di competenza del gestore del parcheggio sotto Villa Borghese - si legge in una nota dell’assessorato alla mobilità - Si tratta di scale mobili per l’accesso al parcheggio in disuso da oltre 30 anni. L’area antistante è stata delimitata per ragioni di sicurezza».

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Non è un’area fortunata, peraltro, per le scale mobili. Da Villa Borghese e via Veneto partono anche gli impianti che conducono alla stazione della metropolitana di piazza di Spagna. Il percorso è stato riattivato lo scorso marzo, dopo due anni e mezzo di stop, non senza problemi e guasti ulteriori. Se poi andiamo alle fermate del trasporto pubblico su ferro, poi, la storia degli ultimi due anni e ben poco edificante. Con le lunghissime chiusure delle stazioni Spagna, Barberini e Repubblica proprio a causa di guasti agli impianti di traslazione.
Il 21 marzo del 2019 uno dei gradini di una scala mobile della stazione Barberini aveva ceduto, causando la lunghissima chiusura della fermata, in pieno centro storico, off-limits per 319 giorni e riaperta (inizialmente solo in uscita) il 4 febbraio dello scorso anno. Otto mesi sono stati necessari, invece, per riaprire la stazione di piazza della Repubblica, chiusa il 23 ottobre 2018 a causa del cedimento di un altro impianto, che aveva causato diversi feriti tra i tifosi russi del Cska Mosca, arrivati a Roma per assistere alla gara di Champions League. E per diverse settimane la metro A era stata praticamente interrotta al centro, con tre fermate consecutive chiuse e un lungo tragitto dei treni, senza interruzioni, da Termini a Flaminio. Negli ultimi mesi, poi, sono in corso anche i lavori di rinnovo degli impianti nelle altre stazioni, che vengono chiuse a turno.

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