Tivoli, marmi, giochi d'acqua e pitture: rinasce la "Spa" di Adriano dopo il restauro. Pronta l'apertura

Tivoli, marmi, giochi d'acqua e pitture, rinasce la "Spa" di Adriano dopo il restauro. Pronta l'apertura
di Laura Larcan
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Venerdì 19 Marzo 2021, 12:14 - Ultimo aggiornamento: 12:28

Il lusso (e l’estro) anche nelle piccole cose. Compresa quella pausa-benessere tutta dedicata alla cura del proprio corpo. Così, a Villa Adriana a Tivoli il percorso termale diventa un viaggio nella meraviglia. I marmi preziosi che rivestono i pavimenti, le forme architettoniche che variano di aula in aula e quelle volte titaniche che giocano tra cupole e tetti spioventi. La passerella hi-tech consente ora di abbracciare con gli occhi lo spettacolo di virtuosismi. Uno spettacolo che offre il nuovo percorso di visita attraverso le cosiddette Piccole Terme, monumento cruciale all’interno della cittadella tiburtina legata alle memorie di Adriano, che sono state appena restaurate e vengono restituite al grande pubblico dopo mesi di chiusura per i lavori.

 

Un complesso che torna visibile con la riapertura del sito dal 7 aprile (almeno secondo l’attuale disposizione del decreto per l’emergenza Covid, quando il Lazio esce dalla zona rossa). E si fa presto a dire, piccole terme, visto che probabilmente accoglievano direttamente Adriano. Il restauro è stato accompagnato da un accurato studio sulla struttura muraria ma anche sugli apparati ingegneristici che mettevano in funzione questa “spa” imperiale. Le condutture e i collegamenti diretti con il Palazzo lasciano ipotizzare che fossero direttamente frequentate da Adriano.

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«Nonostante la denominazione, le Piccole Terme rappresentano uno degli edifici più lussuosi di villa Adriana - riflette il direttore Andrea Bruciati - oltre alla varietà delle decorazioni marmoree, vi si può riconoscere una notevole ricchezza di soluzioni architettoniche nella pianta dei diversi ambienti, nelle volte e nella straordinaria capacità di raccordare tetti a spiovente e a cupola in un movimentato gioco di superfici curve e piane.

Nel complesso è quindi verosimile che l’edificio fosse frequentato direttamente dall’imperatore Adriano». I lavori, finanziati dal Segretariato Regionale del Lazio, fanno leggere in modo più nitido ora tutte le nuance delle pitture, e raccontano i dettagli di marmi preziosi proveniente da tutto il Mediterraneo.

Ma soprattutto hanno fatto luce sulle sofisticate soluzioni architettoniche prima poco chiare: «Le piccole terme sono una sorta di complesso votato alla metamorfosi delle forme - osserva Bruciati - Un edificio innovativo e sperimentale che ha fornito spunti interessanti per la formulazione espressiva del Barocco». Non solo. Villa Adriana riserva la sorpresa anche di un altro complesso monumentale che è stato al centro di un accurato restauro.

Gli hospitalia, edificio destinato al personale di medio rango al seguito della corte di Adriano, noto soprattutto per i mosaici pavimentali a tessere bianche e nere che formano decorazioni di tipo geometrico e floreale. Proprio su questo gioiello decorativo si sono concentrate le energie, nel ripulire e bonificare (da vecchi restauri) i tasselli preziosi e ricollocare porzioni precedentemente distaccate. Uno spettacolo per gli occhi. Dobbiamo immaginare gli hospitalia come delle autentiche stanze per ospiti, dagli ufficiali della coorte pretoria ai sacerdoti. Il complesso offre ora una passeggiata interessante, soprattutto per comprendere il sistema degli alloggi: si percorre un ampio corridoio rivestito da mosaici, su cui si aprono i cubicola (ossia le stanze da letto). Ciascuna è dotata di tre letti. Le novità a Villa Adriana, dunque, non mancano. E si aggiungono alle lattiginose statue marmoree che riempiono ora il nuovo allestimento dei Mouseia, altra chicca del sito patrimonio Unesco.

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