Villa Ada, dopo i Savoia «degrado e occupazioni»

Tronchi tagliati e mai raccolti nel cuore di Villa Ada
di di Camilla Mozzetti
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Sabato 28 Settembre 2019, 09:47
Se questa villa potesse parlare, se i suoi viali potessero esprimersi e i suoi giardini avanzare delle richieste, con molta tristezza e altrettanto rancore ci si troverebbe costretti a questo: ad ascoltare frasi dure ed osservazioni pungenti sullo stato in cui versa uno tra i polmoni verdi più grandi e storici di Roma.
Tolta quella patina di normalità che si percepisce varcando uno degli ingressi di villa Ada che danno su via Salaria, lo scenario cambia radicalmente per chi decide di raggiungere il laghetto inferiore o prova ad addentrarsi fino a toccare il capo estremo del parco. Tra le discariche che si scorgono in mezzo ai cespugli, i palazzi e storici edifici neoclassici un tempo abitati dalla famiglia Savoia e oggi vandalizzati , tra i giacigli di fortuna per senza tetto e mendicanti e le aree gioco per i bimbi rese ormai inaccessibili, si contano metri e metri quadri di verde lasciati al degrado. E solo per chi davvero conserva senza nostalgia i ricordi, balzeranno alla mente alcune scene de Il Giardino dei Finzi-Contini che Vittorio De Sica, all'epoca, decise di girare in questa villa. «Io mi tengo sempre in questa parte racconta Ilaria Corti mentre beve un caffè nel punto ristoro Lo scoiattolo Ada vicina ai cancelli di via Salaria perché tutto sommato l'area è abbastanza curata ma ho il timore a volte ad addentrarmi in zone più centrali».

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Le vecchie scuderie della famiglia Savoia sono state murate e recintate per evitare che i senzatetto le occupassero. Abbandonate a se stesse, avrebbero dovuto ospitare il museo del giocattolo, un progetto pensato dal Campidoglio ormai più di dieci anni fa eppure mai realizzato. L'associazione Sherwood, da tempo impiegata a vigilare sul parco di Villa di Ada, ha elaborato una mappa dell'orrore, contando una trentina di emergenze che vanno dalle occupazioni e seguenti atti vandalici delle vecchie serre, del tempio di Flora alle tende accampate vicino al maneggio e al laghetto. Gli stessi bagni pubblici, «il cui recupero doveva essere portato a termine insieme agli altri vespasiani della città spiega Lorenzo Grassi, a capo dell'associazione Sherwood è fermo e i bagni sono inagibili». Fatta salva l'area fitness nella parte inferiore del parco per i bambini non è stata un'estate felice. L'area giochi già distrutta anni fa per il crollo di alcuni alberi ha oggi alcune strutture impraticabili, come l'unico scivolo, rotto da mesi. Sul fronte del verde, complice l'assenza di un adeguato numero di personale in forza al Servizio giardini interno, si procede con interventi a campione di sfalcio e potature che non bastano a garantire l'intero decoro del parco.
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