Era cominciata come una banale lite tra vicini, ma presto, per una donna e i suoi due figli, uno disabile, i contrasti con i vicini di casa si sono trasformati in un incubo: le gomme dell’auto bucate, insulti sessisti e irripetibili e minacce: «Ti sparo in testa, sei una morta di fame». E al bambino: «Sei un mongoloide». I contrasti erano iniziati per l’eccesso di rumori che, secondo l’imputato, provenivano dall’appartamento del piano di sopra, in un palazzo in zona Lunghezza. Troppo trambusto per il quarantottenne e la sua famiglia. Per questo l’uomo avrebbe cominciato a molestare la vicina e il ragazzino disabile terrorizzandoli: ieri è stato condannato per stalking, aggravato dal fatto che le molestie fossero anche ai danni di un minorenne, a un anno e due mesi.
LA VICENDA
L’imputato, che abitava con la moglie, spesso protestava contro la signora del piano di sopra.
IL CODICE ROSSO
La situazione di grande tensione aveva portato la signora a cambiare le sue abitudini: dal rientro in orari diversi, all’affitto di un posto auto, per parcheggiare in garage. E ravvisando una situazione di concreto pericolo per la donna, la magistratura aveva disposto un divieto di avvicinamento dell’uomo all’abitazione della vicina. «Erano offese e non minacce», sostiene ora l’avvocato dell’imputato, secondo il quale il comportamento dell’uomo è stato solo una reazione alla condotta della vicina di casa, riferendosi ai troppi rumori che lo hanno spinto anche a vendere la propria abitazione. La difesa ieri aveva così chiesto l’assoluzione, a fronte di una pena di un anno e quattro mesi sollecitata dalla procura. Il Tribunale ha invece accolto la ricostruzione dell’accusa e, oltre alla pena di un anno e due mesi, ha disposto una provvisionale di duemila euro.
Il procedimento aveva avuto un canale preferenziale in procura, in base al codice rosso: le nuove norme sulla violenza integrate dalla legge nel 2019. Il Codice Rosso prevede, infatti, una maggiore velocità dei tempi del procedimento penale e dei provvedimenti a protezione delle vittime, oltre ad un aumento delle pene per alcune tipologie di reato.