Spari in Vaticano, chi è l'uomo bloccato a San Pietro. La ex: «Diceva di essere San Michele e che mi avrebbe tagliato la testa»

L'uomo era in preda a un delirio mistico: sui social pubblicava solo immagini e musiche sacre

Spari in Vaticano, chi è l'uomo bloccato a San Pietro. La ex: «Diceva di essere San Michele e che mi avrebbe tagliato la testa»
di Alessia Marani
2 Minuti di Lettura
Lunedì 20 Giugno 2022, 09:28 - Ultimo aggiornamento: 21 Giugno, 09:24

«Diceva di essere San Michele Arcangelo e che mi avrebbe tagliato la testa con la spada come ha fatto il santo con il diavolo». L'ex compagna di Erjol Nako, l'albanese che ieri mattina è scappato all'alt dei carabinieri seminando il panico a San Pietro, è sconvolta. «Sono cinque anni che mi batto perché venisse riconosciuta la sua pericolosità e il suo squilibrio mentale e il tribunale gli togliesse l'affido dei nostri due bambini - spiega - ma nessuno mi ha dato retta».

Vaticano, forza posto di blocco: sparo per fermarlo. Il conducente è un 39enne albanese

La donna, 38enne, sudamericana, aveva denunciato Nako per maltrattamenti: «Mi picchiava e una volta mi spinse la testa nel water. Ma per la giustizia non c'erano abbastanza prove poiché non avevo filmato o registrato le sue violenze». Da allora la donna ha vissuto nel terrore: «Ho preso un cane per difendermi, vado in giro con lo spray al peperoncino e un allarme nella borsetta. Ma ultimamente alle terribili minacce verbali fatte a me e mia madre, aveva sostituito messaggi e email dal contenuto mistico, delirante, farcito di frasi senza senso». L'anno scorso il tribunale dei Minori ha sottoposto sia la donna che l'albanese a una consulenza tecnica per l'affido dei figli. «Io la passai, lui la fallì e la Ctu non escluse nel suo caso l'esistenza di una psicopatologia. Eppure dopo un anno non è stata presa alcuna decisione, attesa, così hanno detto ai nostri avvocati, per luglio. Ora spero non ci siano più dubbi».
 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA