Valmontone, Il sindaco e la casa abusiva dell'ex moglie: denuncia dei carabinieri

Una veduta di Valmontone
di Luigi Biagi
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Mercoledì 10 Marzo 2021, 06:33

Nella rete dei controlli anti abusivismo cade anche l’abitazione dell’ex moglie del sindaco di Valmontone. A denunciare la donna alla Procura di Velletri sono stati i Carabinieri Forestali della Stazione di Segni che da un anno setacciano il territorio di Valmontone contrastando l’abusivismo edilizio. La casa “incriminata” è di circa 55 metri quadrati ed è stata fatta realizzare da Maria Rita Del Brusco, ex moglie del sindaco Alberto Latini, sul terreno della madre (ex suocera del sindaco). Secondo gli accertamenti dei Forestali l’edificio sarebbe stato realizzato senza alcun titolo edilizio: una valutazione condivisa anche dall’ufficio tecnico del Comune, che ha emesso un’ordinanza di demolizione delle opere abusive. Questo provvedimento è ancora in corso di notificata. A parte altre opere prive di autorizzazioni e molto risalenti nel tempo, la casa commissionata dalla donna sarebbe molto recente. 


Il tutto sarebbe stato realizzato prima del dicembre 2020, quando il Primo Cittadino era in carica, pur essendo separato dalla moglie da giugno dell’anno scorso. Latini, raggiunto ieri al telefono, pur non volendo commentare in alcun modo la vicenda ha infatti detto di essere estraneo alla cosa: «Io che c’entro? Nulla», ha detto il sindaco. L’ordinanza comunale di demolizione non è l’unica, tra quelle emesse quest’anno, che riguarda in qualche modo chi ha a che fare con il controllo urbanistico della cittadina. Nell’ultimo anno altri sopralluoghi della Polizia Locale e dei Forestali hanno portato a scoprire altre opere abusive per le quali il Comune ha emesso un provvedimento analogo. La destinataria dell’ordinanza? La mamma di un dipendente comunale in forze all’ufficio urbanistica ed edilizia privata. In questo secondo caso si è trattato di una piscina di cento metri quadrati che la Polizia Locale di Valmontone ha individuato in prossimità del centro urbano della città insieme a una legnaia e a una rimessa per attrezzi. Sul posto, insieme a un tecnico dell’ufficio, gli agenti sono andati a seguito di un esposto e avrebbero accertato che le opere sarebbero state realizzate prima del 2002.
Un lungo lasso di tempo che ha consentito di prescrivere il reato ma non ha estinto l’obbligo di ripristinare lo stato dei luoghi.

Le due vicende potrebbero accendere presto la polemica politica, come è avvenuto più volte in passato a Valmontone, un territorio martoriato dall’abusivismo e su cui in passato la Procura ha emesso numerosi ordini di demolizione in forza di sentenze irrevocabili. La polemica potrebbe iniziare anche se, apparentemente, entrambi gli avvenimenti potrebbero non aver nulla a che fare con le vicende dei partiti e degli schieramenti. Dall’opposizione il consigliere comunale Piero Attiani si dice «non a conoscenza» dei fatti ma annuncia di voler «approfondire la questione per cercare di capire meglio la cosa e fare chiarezza».

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