Vaccino, medici di base nel Lazio senza senza dosi: «Sospese le somministrazioni»

Vaccino, medici di base a Roma senza senza dosi: «Sospese le somministrazioni»
di Camilla Mozzetti e Francesco Pacifico
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Domenica 4 Aprile 2021, 00:16 - Ultimo aggiornamento: 5 Aprile, 09:17

I frigoriferi sono vuoti ormai da giorni e nelle prossime settimane la situazione non migliorerà. Chi sperava di vaccinarsi dal medico di famiglia con AstraZeneca dovrà rassegnarsi perché ai camici bianchi il vaccino anglo-svedese non sarà consegnato, almeno non prima della fine di aprile. In alcuni casi sono gli stessi dottori a cancellare e a rinviare a data da destinarsi gli appuntamenti presi. Complici le scarse dosi - nonostante l’arrivo venerdì a Pratica di Mare di 120 mila fiale che però saranno destinate principalmente ai centri hub - la campagna negli ambulatori subisce una battuta d’arresto. La Regione tende a rassicurare: ai medici di famiglia saranno date le dosi Pfizer che, invece, per tutto il mese di aprile arriveranno in quantità superiori rispetto alle attese. Tuttavia nei prossimi giorni i nuovi “rifornimenti” saranno riservati per le seconde dosi, ovvero i richiami dei pazienti che già dal medico di famiglia erano stati vaccinati magari a domicilio con questo vaccino.

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E la situazione è generale in tutte le Asl di Roma ma anche nel resto del Lazio.

Soltanto la Roma 3 sembra più incline a trovare dosi per i medici di base, le altre - come detto - stanno concentrando le dosi per gli hub. Tra una decina di giorni la situazione dovrebbe normalizzarsi e così i medici di famiglia dovrebbero ricevere dosi Pfizer per procedere con le prime immunizzazioni anche di persone fuori target, che vista l’età avrebbero dovuto cioè ricevere il vaccino anglo-svedese. Fino a venerdì, conteggia la Fimmg Lazio, la Federazione italiana medici di medicina generale, le dosi di vaccino ordinate dai camici bianchi sono state 100.881, di queste 62.812 sono state consegnate e 53.670 eseguite. All’appello ne mancano però più di 40 mila.

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Le mancate consegne o comunque le consegne sottosoglia di AstraZeneca che - come più volte ha ricordato anche l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato - è quello maggiormente opzionato dall’Europa, ha comportato delle ripercussioni inevitabili anche sulla campagna del Lazio. La Regione con i centri hub e i medici di famiglia sarebbe in grado di riuscire a vaccinare ogni giorno tra le 50 e le 60 mila persone ma fino a giugno, fanno sapere dall’Unità di crisi, questa soglia non potrà essere raggiunta. Dopo la consegna di 120 mila dosi per tutto il mese di aprile le prossime forniture del vaccino anglo-svedese si aggireranno intorno alle 30-40 mila. Certo, aumenterà Pfizer che da circa 65 mila dosi a settimana passa a 140 mila ogni sette giorni ma questo non basta. Neanche per dare l’avvio a nuovi centri vaccinali, mentre le prenotazioni per le prossime settimane arrivano a un milione.

E come se non bastasse pesa anche l’incognita sulle consegne di Johnson & Johnson. Questo vaccino sarà destinato in primis alle carceri del Lazio e poi sarà consegnato alle farmacie in virtù del fatto che si compone di una sola dose ed è quindi più gestibile. Ma poiché le farmacie aderenti alla campagna sono mille e pur contando 20 dosi ciascuna ogni giorno servirebbero 20 mila dosi ma ad oggi non si conosce ancora né la data del primo arrivo né il quantitativo settimanale. 

CANCELLAZIONI 
Tornando ai medici di base, alcuni medici sono costretti a cancellare appuntamenti già fissati. «Ormai - dice Ombretta Papa, che opera nella Asl Roma 1 - consiglio ai miei pazienti di prenotarsi sul portale regionale, quindi di andare agli hub vaccinali, perché non posso più garantire certezze sui tempi. Ho dovuto annullare alcune sedute già programmate e per non incorrere nello stesso problema ho deciso di chiamare solo in base alle fiale che ho». Intanto questa mattina il presidente Nicola Zingaretti e l’assessore D’Amato saranno al hub di Fiumicino anche per ringraziare gli operatori che lavorano nei giorni di Pasqua e Pasquetta. Anche perché la curva dei contagi resta di fatto stabile, con forti ripercussioni sugli ospedali. L’ultimo bollettino Covid recita che su 39 mila test tra antigeni e molecolari, i nuovi casi sono 1.631 (-287 rispetto al giorno precedente), circa 800 a Roma, mentre sono 27 i decessi (-287) e i guariti sono 793. Salgono a 392 (+16) i posti occupati in terapia intensiva, 3077 i ricoverati.
 

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