Vaccini Lazio, terza dose da martedì per pazienti fragili e over 80

Vaccini Lazio, terza dose da martedì per pazienti fragili e over 80
di Camilla Mozzetti
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Domenica 12 Settembre 2021, 00:10

Si parte con gli immunocompromessi e i pazienti trapiantati per seguire poi con gli over 80, in primis i degenti delle Rsa, e infine con il personale sanitario. C’è una data di inizio per l’avvio della campagna vaccinale della terza dose annunciata dal governo giorni fa per infliggere un altro - auspicato - duro colpo alla pandemia da Covid. Nel Lazio si parte martedì 14 settembre e ad annunciarlo è stato l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato partecipando venerdì sera a Bologna alla Festa dell’Unità. Dal palco, rispondendo alla domanda su come la Regione pensa di attuare il piano dei secondi richiami, D’Amato ha risposto chiaramente: «Siamo pronti, partiremo martedì per cui tra qualche ora, con innanzi tutto le persone immunodepresse, trapiantate, le persone ultraottantenni che hanno fatto il vaccino e dunque la seconda dose da almeno sei mesi». Nonostante l’attacco hacker subito dalla Regione alla fine di luglio nessun dato è andato perso. 

 


I NUMERI
Gli elenchi sono già stati stampati e pertanto si sa chi e quanti da martedì inizieranno il nuovo percorso con i vaccini ad m-Rna, ricevuti già durante il primo ciclo, e dunque Pfizer e Moderna.

Complessivamente, calcolando l’intero target chiamato alla terza somministrazione del vaccino, la platea sfiora il milione di persone considerati i 412.287 over 80, i 204.008 sanitari e gli oltre 200 mila pazienti fragili. Ovviamente si procederà per gradi seguendo le date delle ultime vaccinazioni al fine di garantire l’intervallo di tempo semestrale. «Siamo in attesa della circolare del ministero - ha aggiunto D’Amato - che dovrebbe uscire a breve ma il sistema è pronto e riteniamo che sia uno strumento utile e valido soprattutto per le fasce più deboli e fragili della popolazione».

Dal punto di vista dell’approvvigionamento delle dosi non ci sono problemi: il Lazio può contare su scorte più che sufficienti a garantire le terze dosi così come a proseguire con la campagna del primo ciclo: prime inoculazioni e richiami. D’altronde le percentuali sulla copertura parlano da sole: il Lazio è ormai proiettato a tagliare il traguardo dell’85% di immunizzati in seconda dose e ambisce a raggiungere la soglia del 90%. Tecnicamente chi dovrà sostenere il secondo richiamo e ricevere dunque la terza dose sarà chiamato direttamente dalle strutture di riferimento: Asl, ospedali e ambulatori nonché medici di famiglia nel caso si tratti di pazienti fragili, sottoposti già ad altre terapie o sotto osservazione costante poiché soggetti trapiantati. E se poi il meccanismo della terza dose nei prossimi mesi dovesse esser allargato anche ad altre fasce della popolazione il Lazio potrà contare su un sistema “misto” che può far leva sugli hub vaccinali - molti ancora attivi e quelli sospesi pronti ad essere riattivati in 24 ore - sugli ambulatori dei medici di famiglia, che garantiranno anche la vaccinazione antinfluenzale, e, da ultimo, le farmacie autorizzate nell’aprile scorso alla vaccinazione pur in assenza di un camice bianco presente in struttura. 
 

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