Non ha dubbi Massimo Andreoni, primario di Tor Vergata e direttore della Società italiana di malattie infettive: «I giovani vanno vaccinati subito». Già pensare di arrivare a somministrare la prima dose a un 12enne dopo il 15 giugno significa in parte essere in ritardo: «Siamo già troppo in là». Perché a gravare sull’immunizzazione di questo target ci sono le “ferie estive” quando - a condizioni correnti - il mese d’agosto sarà sicuramente usato per i richiami.
Professor Andreoni, dal 15 giugno le famiglie potranno prenotare un appuntamento dal pediatra o dal medico di famiglia. Ma questo non significa partire a metà mese con le punture. Una data certa per lo “start” ancora non c’è. Siamo in ritardo?
«La campagna sui giovani deve essere avviata rapidamente e mi riferisco alle somministrazioni.
Quindi? Cosa bisognerebbe fare?
«Accelerare il più possibile la campagna sui giovani che molto probabilmente in numero elevato non saranno a casa nel mese di agosto. Il richiamo per gli adulti in estate può essere diverso: molti saranno rientrati dalle ferie ad esempio ma per i ragazzi questa certezza non si può avere e dunque l’avvio delle vaccinazioni e non solo delle prenotazioni deve partire il prima possibile».
Per questi ragazzi dai 12 ai 16 anni è indicato il vaccino Pfizer che ha un richiamo a 42 giorni. È inevitabile impegnare il mese di agosto per le seconde dosi.
«Dobbiamo chiarire che il richiamo a 42 giorni è la scelta preferita ma non significa che non si può tornare a 21 giorni. Il consiglio che mi sento di dare è quello di prevedere la seconda dose anche in funzione delle esigenze del singolo».
Paradossalmente non sarebbe meglio iniziare a vaccinare a fine luglio per prevedere i richiami poi a settembre, prima dell’avvio dell’anno scolastico?
«Potrebbe essere un’alternativa ma potrebbe però esserci un’affluenza tale da non riuscire a somministrare a tutti la prima dose».
E allora? Come se ne esce?
«Abbiamo due finestre: entro il primo luglio vaccinare il più possibile prevedendo una riduzione sui tempi dei richiami e riportarli a 21 giorni e poi la seconda finestra, per chi sarà vaccinato da metà luglio a fine mese, con il richiamo a 42 giorni e quindi a fine agosto inizio di settembre. È chiaro che è facile a dirsi e più difficile a farsi perché i vaccini si accumulano: quelli di prima dose con le seconde somministrazioni però per la campagna sui giovani servirebbe un minimo di elasticità in più sui tempi dei richiami».
Alla fine dei conti quanto è importante vaccinarli?
«Molto. Perché è la categoria che permette al virus di continuare a circolare. I giovani sono stati una parte importante sul mantenimento dell’epidemia; anche gli ultimi dati mostrati dall’Istituto superiore di sanità fanno vedere come nella classe più giovane la circolazione per incidenza è stata rilevante e tutti sappiamo come i giovani abbiano facilmente portato il virus dentro casa».