Nei super-frigo delle Asl romane i vaccini anti-Covid sono quasi finiti. La Regione Lazio è stata costretta a bloccare la somministrazione di AstraZeneca in tutti gli studi medici della Capitale. Dopo una riunione in video-call dell’Unità di crisi della Pisana, ieri i dirigenti dei distretti sanitari hanno scritto ai dottori di famiglia per informarli che «con decorrenza immediata sono bloccate le consegne del vaccino AstraZeneca causa mancata fornitura». È il primo, pesantissimo stop alla campagna di vaccinazione del Lazio, la regione che ha somministrato finora più dosi di tutti in Italia, seconda solo alla Lombardia, dove però è stato inoculato l’83% delle fiale a disposizione. Nel Lazio si è arrivati al 93%. Senza nuove boccette a disposizione, le scorte nei magazzini si stanno rapidamente esaurendo. I congelatori degli hub potrebbero ritrovarsi a secco tra meno di una settimana, secondo quanto dichiarato due giorni fa dall’assessore alla Sanità, Alessio D’Amato.
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La spia che svela la crisi delle forniture è lo stop ai medici di medicina generale, che dall’8 marzo a oggi hanno somministrato 55mila dosi, con 2.188 ambulatori coinvolti su 4.216 nel Lazio.
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Dietro al blocco delle consegne «non vi è nessun legame con i decessi avvenuti dopo la somministrazione di AstraZeneca», precisa la Asl 1. Anche la Roma 2 spiega che il motivo della sospensione è la «mancata fornitura».
Il blocco delle somministrazioni negli studi, inevitabile col drastico calo delle scorte, arriva nel momento peggiore per il Lazio, che da domani diventa zona rossa. Ieri si è registrato il picco di positivi dal 6 gennaio: quasi 2mila nuovi casi in 24 ore, 1.998. Mai così tanti dalla Befana in poi. A Roma i contagi tracciati dalle Asl sono stati oltre 800, un altro preoccupante balzo. I posti letto occupati nei reparti Covid sono 2.172, il 20% in più rispetto a due settimane fa. È cresciuta la pressione nelle terapie intensive: i ricoverati sono 278, contro i 216 di 14 giorni fa (+29%). Il Lazio ha superato quota 668mila dosi inoculate, è la regione che ha vaccinato più anziani, 225mila over 80, si viaggia al ritmo di 20mila fiale iniettate al dì. Ma se i freezer delle Asl non saranno rimpinguati a dovere a stretto giro di posta, il blocco imposto ai medici di base sarà stata solo la prima, brusca frenata.