Vaccino Lazio, somministrazioni anche nelle cliniche private: il piano della Regione per accelerare con le iniezioni

Vaccino Lazio, somministrazioni anche nelle cliniche private: il piano della Regione per accelerare con le iniezioni
di Francesco Pacifico
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Martedì 9 Marzo 2021, 00:26

La Regione Lazio prova a dare una doppia accelerata sul fronte della campagna vaccinale: da un lato ha scelto di far scendere in campo anche le cliniche private, dall’altro ha deciso che, quando arriveranno, le dosi prodotte dalla Johnson&Johnson saranno destinate in toto ai 4mila medici di base, in modo da ottenere a regime da questo canale anche 800mila somministrazioni al mese. Anche perché nel Lazio la curva dei contagi continua a preoccupare: 1.175 i nuovi positivi (552 solo a Roma) a fronte di 18mila test, con in aumento i decessi (22), il ricorso alle cure in ospedale (2.022) e alle terapie intensive (253).

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IL RECORD

Ieri il Lazio ha battuto il suo record di inoculazioni in una sola giornata (18mila), raggiungendo il totale di quasi 586mila dosi finora somministrate.

Di conseguenza, un decimo della popolazione regionale ha iniziato il processo di immunizzazione. Ma sono numeri ancora lontani da quelli per la quale è stata predisposta la macchina regionale: 30 mila iniezioni al giorno, che possono salire anche un milione al mese tra la novantina di hub gestiti dalle Asl (come quelli a Roma di Termini, Fiumicino e il centro congressi dell’Eur), i 4mila studi dei medici di base, le 1.500 farmacie e i grandi spazi messi a disposizione da supermercati e dalle compagnie di e-commerce. Proprio per l’accelerazione che vuole dare anche il governo alla campagna vaccinale, la Regione ha sondato pure le cliniche private. Nei giorni scorsi l’assessorato regionale alla Sanità ha contattato le associazioni datoriali del privato convenzionato, che raccoglie circa un migliaio di strutture accreditate tra cliniche, ambulatori e laboratori, cioè l’Unindustria, l’Aiop e l’Aris.

 

L’obiettivo è reclutare sia gli ospedali privati sia - soprattutto nei piccoli comuni - centri analisi per raggiungere quante più persone velocemente. Queste realtà hanno dato già la loro disponibilità, messo a disposizione medici e infermieri e concordato con la Regione la remunerazione per ogni iniezione (cioè 12 euro). La lista di chi aderirà e il calendario vaccinale sarà stabilito in un secondo momento, perché il Lazio aspetta di avere contezza delle fiale che saranno consegnate nel secondo trimestre.

LE FIALE

Al riguardo, negli uffici di via Cristoforo Colombo, nutrono non pochi dubbi che arrivino tutte le dosi previste, che sono quasi 7 milioni tra aprile e maggio, compresi i vaccini di compagnie farmaceutiche non ancora autorizzati come Johnson&Johnson o Cuervac. Al riguardo la Regione ha deciso di consegnare tutti i farmaci marcati J&J - circa 700mila dosi nel secondo trimestre - ai medici di base, anche perché questo prodotto non necessità di una seconda inoculazione e può essere conservato a temperature vicino allo zero. Ma anche su questo versante c’è un’incognita: la multinazionale americana ha già comunicato che ad aprile difficilmente riuscirà a consegnare tutto il materiale previsto. Di conseguenza, J&J riuscirà ad aumentare la produzione soltanto nei mesi successivi. 

 

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