Lazio, vaccini anti-Covid agli under 11: piano in quindici centri

In attesa del via libera del governo, la Regione ha già stabilito le procedure

Lazio, vaccini anti-Covid agli under 11: piano in quindici centri
di Camilla Mozzetti
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Mercoledì 10 Novembre 2021, 22:35

Un mese, giorno più giorno meno, e se alla fine arriveranno le autorizzazioni il Lazio sarà pronto ad avviare dalla metà di dicembre la campagna vaccinale contro il Sars-Cov-2 per i bambini da 5 a 11 anni. Si tratta della platea di persone finora escluse dal percorso di immunizzazione che però, complice la recrudescenza dei contagi che si sta registrando non solo in Italia, ha spinto gli organismi sanitari internazionali ad avviare una seria riflessione sull’opportunità di allargare il target di popolazione da proteggere contro il virus. E allora per non farsi trovare impreparati la Regione ha già avviato la “macchina” organizzativa, chiamando a rapporto pediatri e Asl. Bisogna individuare il numero di bambini residenti sul territorio e predisporre gli ambienti dove poi somministrare le dosi dei vaccini ad m-Rna, che saranno a dosaggio ridotto rispetto a quelle inoculate agli adulti. 

 

GLI SPAZI

Per quanto riguarda gli ambienti dove somministrare i farmaci, la Regione sembra propensa ad escludere i grandi Hub a favore di «centri appositi - spiega l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato - anche sedi vaccinali delle Asl e anche del Bambino Gesù», l’ospedale pediatrico al Gianicolo.

Tra questi potrebbero poi rientrare anche gli “Ambufest”, gli studi dove proprio i pediatri ma anche i medici di famiglia prestano servizio nei giorni festivi. Nella Capitale saranno comunque individuati almeno una quindicina di spazi che saranno riservati proprio ai più piccoli e sarà avviata, contestualmente una campagna di informazione per i genitori. Il modello sarà poi replicato nelle altre province al fine di individuare delle sedi che coprano l’intero territorio e che vedranno scendere in campo proprio i pediatri. 

LE MISURE

Intanto prosegue la campagna dei richiami per gli over 60 mentre il governo, per voce del ministro della Salute Roberto Speranza, ha annunciato l’allargamento, a partire dal primo dicembre, della platea agli over 40 (e quindi a tanti che hanno chiuso il primo ciclo con Astrazeneca) nonché l’obbligatorietà della terza dose per il personale sanitario e per gli operatori delle Rsa. Su questo punto proprio l’assessore D’Amato era stato chiaro indicando l’intenzione della Regione di sospendere tutti quei medici contrari al richiamo. Per il personale sanitario l’obbligo è previsto dalla legge per il primo ciclo ma ora è quasi certa l’estensione anche per la terza dose. «I medici - ha detto D’Amato - hanno il dovere morale di vaccinarsi». Intanto ieri i giudici amministrativi del Tar del Lazio hanno ritenuto legittima la sospensione dall’attività di medico di base da parte della Asl Roma 6 nei confronti di Mariano Amici, professionista “no vax”.

Ma come procede la campagna vaccinale? Le somministrazioni sono aumentate del 27% rispetto alla scorsa settimana. La maggior parte riguarda i richiami in terza dose (67%) ma c’è anche chi sta completando il ciclo oltre a coloro che lo hanno iniziato (8%). Anche perché la curva dei contagi continua stabilmente a salire: ieri sono stati registrati 796 nuovi casi, 23 in più sul giorno precedente. Quasi la metà dei nuovi positivi (325) si concentra nella Capitale. E se diminuiscono i decessi (a perdere la vita sono sempre i non vaccinati o i vaccinati in prima dose) e in parte i ricoveri, che tuttavia superano ancora le 500 unità, aumentano gli ingressi nelle Terapie intensive. I pazienti ricoverati in questi reparti sono 62, con un nuovo ingresso registrato nelle ultime 24 ore.

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