Lazio, vaccini agli over 80 anticipati ad aprile: stop a prof e vigili, cambiano gli appuntamenti

Lazio, vaccini agli over 80 anticipati ad aprile: stop a prof e vigili, cambiano gli appuntamenti
di Lorenzo De Cicco
3 Minuti di Lettura
Sabato 10 Aprile 2021, 23:46 - Ultimo aggiornamento: 11 Aprile, 19:41

Vaccini anticipati agli ultra-ottantenni, posti in “panchina” per prof e vigili urbani. In attesa di capire se i super-congelatori regionali saranno rimpinguati come promesso dal governo, le Asl romane puntano le fiale sui soggetti più fragili: gli over 80. Vanno vaccinati tutti entro aprile, ha detto il premier Mario Draghi giovedì scorso in conferenza stampa. Concetto poi ribadito dal commissario dell’emergenza, Francesco Figliuolo, con una direttiva alle Regioni. Il Lazio, va detto, è già tra i primi della classe, con 457mila fiale iniettate a persone con più di 80 anni, oltre il 57% delle quali ha concluso il ciclo vaccinale con il richiamo. «Vogliamo chiudere le vaccinazioni per questa fascia d’età entro fine mese - spiega Giorgio Casati, direttore generale dell’Asl Roma 2, la più popolosa della città - Siamo al lavoro per riprogrammare gli appuntamenti degli over 80 fissati a maggio: saranno anticipati ad aprile».

Roma, vaccini Covid: chi sono i pazienti fragili e oncologici dimenticati


Tocca quindi ricontattare gli anziani: esclusa la mail, si procederà tramite sms, con un sistema di doppia conferma per essere certi che il nuovo appuntamento non vada sprecato, oppure con chiamate a tappeto tramite call center. «C’è un altro aspetto su cui dovremo concentrarci - continua il dg della Roma 2, Casati - dobbiamo capire come convincere chi ancora non si è prenotato a vaccinarsi.

Soprattutto in alcuni distretti, come in quello di Tor Bella Monaca, abbiamo difficoltà. E nell’ultima settimana abbiamo avuto 8 anziani gravi ricoverati. Nessuno aveva chiesto la dose».

D'Amato: immunizzare entro l'estate

Video

Vaccini, ritardi anche da Johnson&Johnson: l’Europa accelera ​e l’Italia frena

 

J&J nelle carceri

La coperta delle forniture, si sa, è corta. Alcune Asl hanno deciso di sospendere le somministrazioni per le «categorie prioritarie»: insegnanti, bidelli e impiegati delle scuole; vigili e agenti delle forze dell’ordine. Buona parte è già stata vaccinata, per gli altri i tempi si allungano. Le aziende sanitarie procedono in ordine sparso. La Roma 3 ha interrotto le punture: «Chi avrebbe voluto vaccinarsi ha avuto tempo - spiega Aldo Benevelli, direttore della Prevenzione - le liste sono rimaste aperte per tante settimane. La priorità sono i fragili, per le categorie professionali qualche spazio eventuale si può trovare, ma nella cosiddetta “panchina”, con le dosi avanzate a fine giornata». All’Asl Roma 2 invece le vaccinazioni di prof e pizzardoni andranno avanti.


Il 19 aprile è attesa la prima consegna del mono-dose di Johnson & Johnson.

Nessuna sorpresa positiva, i flaconcini saranno pochi anche in questo caso: 18mila, da indirizzare in via prioritaria alle carceri, come ha spiegato l’assessore alla Sanità, Alessio D’Amato. Che ieri è intervenuto sulla circolare dell’Aifa che permette di ritardare fino a 42 giorni il richiamo per Pfizer e Moderna, fissato a 21 e 28 giorni. «Sono temi che devono essere indicati dalle autorità scientifiche, c’è troppa confusione - dice D’Amato - Nel Lazio rimarremo con i tempi prestabiliti». Altra stoccata su Sputnik, il siero russo su cui sta trattando il governo tedesco: «Perché in Germania sì e in Italia no?». Il bollettino di ieri: si abbassa l’età media dei contagiati (45 anni), ma i positivi tornano a crescere: ieri sono stati annotati 1.463 casi (+100).
 

Covid Lazio, bollettino oggi 10 aprile: 1.463 casi (736 a Roma, +100), e 35 i morti

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA