La Sapienza, 40 milioni per bandi per la ricerca "green" grazie al Recovery Plan

L'Università Sapienza di Roma
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Venerdì 15 Ottobre 2021, 15:03 - Ultimo aggiornamento: 15:39

Conservazione dell’ecosistema, sviluppo sostenibile e inclusivo, difesa della biodiversità, lotta al cambiamento climatico, diffusione dell'economia circolare, riduzione delle emissioni di CO2. Sono queste le sfide che l'umanità si accinge ad affrontare per contrastare il "climate change" e l'università Sapienza di Roma diventa la prima in Italia per investimenti nella Ricerca Green e innovativa con bandi dedicati ai giovani.

L'occasione sono i finanziamenti del Fondo sociale europeo per il programma "React-Eu" (ovvero "Assistenza alla ripresa per la coesione e i territori dell'Europa") compreso all'interno del Recovery Plan utilizzati dalla Sapienza per mettere a bando 117 nuove posizioni di ricercatore a tempo determinato e 320 ulteriori posti di dottorato di ricerca, supportati da altrettante borse di studio, per lo sviluppo di progetti di ricerca e innovazione. I due settori strategici interessati per la ripresa dopo la pandemia da Covid-19 sono quello dell’innovazione e delle tecnologie abilitanti e inclusive e quello del "green".

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La misura, varata dal Mur (DM 1061/2021 e 1062/2021) lo scorso mese di agosto, intende favorire la diffusione di un approccio di maggiore interscambio tra il mondo della ricerca e il mondo produttivo, attraverso l’attivazione di percorsi di dottorato e progetti di ricerca su tematiche transdisciplinari, inerenti la “tween transition” che permea il piano di rilancio post-pandemico Next Generation EU e il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). La pubblicazione dei bandi è stata resa possibile grazie all'assegnazione dei finanziamenti europei del Ministero dell'Università e della Ricerca che per la Sapienza arrivano a circa 30 milioni di euro, ma anche grazie all’importante investimento dell’Ateneo che cofinanzia la misura per ulteriori 11,2 milioni di euro.

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«Si tratta di un’opportunità unica che si traduce, in numeri, nel reclutamento di un totale di 437 giovani, tra ricercatori e allievi dei percorsi dottorali, per l’80% su tematiche green e per il restante 20% su quelle legate all’innovazione - spiega la Rettrice Antonella Polimeni - È un segnale importante che conferma l’impegno del primo ateneo romano e del più grande ateneo in Europa, in settori strategici per lo sviluppo e per il rilancio del Paese, nell’ottica di superare il gap mondo della ricerca e mondo imprenditoriale».

I bandi prevedono che i giovani ricercatori e gli allievi dei percorsi dottorali dovranno concludere il proprio percorso mettendo alla prova sul campo le competenze acquisite nel triennio di ricerca, all'interno di un’impresa in Italia o all’estero per periodo compreso tra un minimo di 6 e un massimo di 12 mesi.

I progetti proposti sono stati tutti condivisi con imprese di grandi, medie e piccole dimensioni, tra le quali – per citarne solo alcune - Leonardo, Thales Alenia Space, ENI, Merck, Bridgestone, NextChem. Numerosi sono anche i progetti che saranno sviluppati in collaborazione con le start up di Sapienza (oggi oltre 45), tra le quali alcune in forte crescita e in fase di scale up grazie anche ad investitori italiani e stranieri. Questa opportunità permetterà di rafforzare le capacità di ricerca dell’ateneo su temi chiave per il futuro, al fine di collaborare in maniera più efficace con il mondo delle imprese e per fare squadra tra i diversi gruppi di ricerca cogliendo l’essenza transdisciplinare della doppia transizione.

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