Membri storici della Curva sud e qualche “nuova leva”: dieci in tutto i tifosi giallorossi identificati finora dalla Digos per la festa che nella notte tra il 21 e il 22 luglio ha visto trasformarsi Trinità dei Monti. Se la Procura deciderà di precedere, rischiano tutti una denuncia per manifestazione non autorizzata giacché per la “coreografia” messa in scena sulla celebre Scalinata - al fine di festeggiare il 93esimo compleanno della società sportiva - non era stato presentato nessun preavviso e, di conseguenza, nessun via libera ufficiale era arrivato dalla Questura. Che comunque seguendo da tempo l’entourage delle frange più estreme del tifo giallorosso aveva messo in agenda l’appuntamento e deciso di seguire i gruppi. Ma quest’anno il canovaccio dei giallorossi è andato diversamente: i tifosi invece di ritrovarsi in massa in via del Vicario 35 - luogo dove nel 1927 fu firmato l’atto notarile di nascita della società sportiva - hanno deciso di occupare il monumento tutelato per volontà dell’amministrazione capitolina e da tempo elevato a sito Unesco. Arrivare a identificare quegli uomini non è stato difficile anche perché chi è salito sulla Scalinata (in tutto sono stati una quarantina mentre altri 160 si sono fermati ai piedi della Barcaccia) è da tempo conosciuto alle forze dell’ordine. Nomi e cognomi già registrati in passato dagli uffici di via di San Vitale per vicende legate al tifo violento tra gli spalti dell’Olimpico.
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Roma, sfregio ultras a piazza di Spagna: dieci identificati
di Camilla Mozzetti
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Sabato 25 Luglio 2020, 00:39
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