Roma, ucraino accoltella un russo compagno di stanza in un istituto per poveri: «Siete solo degli invasori»

Il giovane proveniente da Kiev, 25 anni, è stato arrestato per tentato omicidio

Roma, ucraino accoltella un russo compagno in un istituto per poveri: «Siete solo degli invasori»
di Michela Allegri
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Mercoledì 17 Agosto 2022, 22:43 - Ultimo aggiornamento: 20 Settembre, 19:46

Erano compagni di stanza ormai da diverse settimane, ma l’altra sera le loro differenze culturali e l’eco della politica internazionale sono sfociate in una lite furibonda e in un omicidio evitato solo per un soffio. In manette è finito un venticinquenne ucraino che alle 23 di martedì ha afferrato un coltello e ha colpito alla gola l’uomo che dormiva nel letto accanto al suo e che viene dalla Russia. «Siete solo degli invasori», è il senso delle parole gridate nel corso dello scontro, culminato dopo una serata forse a base di alcol, e dopo schermaglie e liti che proseguivano da giorni e che sono state fomentate anche dalla crisi che il popolo ucraino sta vivendo da febbraio, da quando è iniziata l’invasione di Mosca. Angosce e terrore che l’arrestato ha deciso di riversare sull’amico, con il quale aveva un rapporto difficile e che ha identificato come il responsabile delle sue sofferenze.


L’INTERVENTO
Era mezzanotte quando i carabinieri del Reparto operativo della compagnia Casilina sono arrivati nell’istituto religioso Lucia Noiret. La vittima è stata subito portata in ospedale, dove è arrivata in codice rosso con una vistosa ferita alla gola. La situazione sembrava disperata, ma adesso lo straniero dovrebbe essere fuori pericolo: la lama ha solo sfiorato la giugulare, senza reciderla, e i medici hanno potuto medicare le lesioni. Il compagno di stanza, nel frattempo, è stato arrestato. Sul caso indaga il pubblico ministero Edoardo De Santis, che procede per tentato omicidio.


I TESTIMONI
Ieri gli inquirenti hanno iniziato a sentire il personale della struttura, che ha dato l’allarme, spaventato dalle urla della vittima, che ha 45 anni. I due, entrambi senza una fissa dimora in Italia, sono stati accolti da tempo dall’istituto religioso e non hanno mai dato particolari problemi. Anche la loro convivenza nella stessa camera è sempre stata abbastanza pacifica, nonostante le divergenze. I rapporti, però, nell’ultimo periodo sono degenerati. E la guerra, insieme alle sofferenze patite dal popolo ucraino, sono diventate la scintilla che ha fatto divampare lo scontro. Ora gli inquirenti sono al lavoro per capire se dietro l’atto di violenza, come si sospetta, ci sia anche altro. Da chiarire se l’arrestato fosse stato a sua volta aggredito.


L’INTERROGATORIO
La vittima è stata sentita mentre era in ospedale, ma non ha potuto rilasciare dichiarazioni complete visto che faceva fatica a parlare a causa delle ferite. Dovrà essere riascoltata nei prossimi giorni. L’aggressore, invece, dovrà essere sentito dal gip, al quale potrà raccontare la sua versione dei fatti e spiegare perché abbia cercato di uccidere l’amico. Il magistrato dovrà, quindi, decidere se convalidare o meno il provvedimento emesso a suo carico, e decidere se disporre una misura cautelare.
 

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