Roma, uccise il fratello dopo una lite: patteggia 16 anni in appello

Via della Paranzella dove è avvenuto l'omicidio
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Martedì 26 Marzo 2019, 13:23
Accoltellò il fratello più giovane per motivi economici: in appello patteggia 16 anni per omicidio volontario. Armando Giannini, 60enne di Ostia, nel giugno 2017, al culmine di un violento litigio, uccise il fratello Stefano, di sette anni più giovane di lui. La sentenza è stata pronunciata dalla prima Corte d'assise d'appello, in accoglimento di un concordato di pena raggiunto tra la procura generale e la difesa; in primo grado, nel settembre dello scorso anno, Giannini era stato condannato a 18 anni di carcere dalla Corte d'assise capitolina.
Il dramma familiare ebbe come teatro le case popolari di via della Paranzella, a Ostia, a pochi metri dalla chiesa di Santa Monica. La tragedia prima dell'ora di cena, intorno alle 19.30. «Abbiamo sentito urla e insulti», dissero all'epoca i residenti delle palazzine che si affacciano tutte sullo stesso cortile.
A chiamare i soccorsi fu proprio lo stesso Armando Giannini; credeva che la coltellata contro il fratello Stefano non fosse stata così grave. L'emorragia causata, però, non si fermò; e a nulla portò l'intervento del personale sanitario del 118, seppur arrivati tempestivamente sul posto. Ad uccidere Stefano Giannini era stata proprio quella sola coltellata, inferta al torace. Secondo i riscontri, alla base della lite tra i due fratelli conclusasi tragicamente (ma già in passato, a detta dei vicini, c'erano state pesanti liti tra loro) ci sarebbero stati motivi economici, anche se non è stato mai escluso che almeno uno dei due, al momento della lite, fosse in uno stato di alterazione.
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