Turisti al volante a Roma: è record di contravvenzioni, ma paga solo uno su sette

Turisti al volante a Roma: è record di contravvenzioni, ma paga solo uno su sette
di di Lorenzo De Cicco
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Domenica 22 Settembre 2019, 11:12 - Ultimo aggiornamento: 16:37
Le vacanze romane tutte giri in vespa? Altri tempi, ora tocca ai Suv (noleggiati) lasciati in doppia fila o che sfrecciano sulle corsie dei bus. Sempre più stranieri si danno alla guida spericolata durante il soggiorno nell’Urbe. Da un anno all’altro, le multe contro i turisti che si fanno beffa del Codice della strada sono raddoppiate. Nel 2018 la Polizia locale di Roma aveva staccato 89mila verbali. Da inizio anno invece «gli atti da notificare ai cittadini residenti all’estero» hanno registrato «un massivo incremento», addirittura «in misura raddoppiata rispetto alla precedente annualità». Così si legge in un documento dell’Ufficio Servizi Amministrativi e Affari Generali del Campidoglio, costretto a stanziare nuovi fondi proprio per tenere il passo con le contravvenzioni che dovrebbero sfiorare, entro fine anno, quota 200mila. I soldi per pagare la traduzione e la spedizione dei verbali oltreconfine sono già stati stanziati d’urgenza, proprio perché «il servizio - hanno ammesso i tecnici del Comune - è da ritenersi improcrastinabile, in quanto un ritardo nelle operazioni di traduzione comporterebbe il superamento dei termini di notifica degli atti, provocando la non procedibilità e l’archiviazione degli atti stessi, con conseguente danno patrimoniale per l’amministrazione».

Anche perché già quando le multe vengono spedite in tempo, poi difficilmente sono pagate. È un vecchio vizio, che nella Capitale raggiunge proporzioni monstre. E non solo per gli stranieri: di media viene saldata una sanzione ogni 3. Ma per chi viene da fuori le statistiche sono addirittura peggiori, nonostante il volume del fenomeno. Lo ha detto anche uno studio della Commissione europea: i guidatori stranieri, pur rappresentando in media il 5% del traffico continentale, sono responsabili del 15% delle infrazioni, solo per l’eccesso di velocità.
A Roma i dati degli ultimi anni registrano un netto peggioramento. Il gap tra i verbali staccati e quelli effettivamente saldati si allarga sempre di più. Due anni fa era il 16,6% dei turisti a pagare, l’anno scorso la percentuale è scesa ancora: 14%, come risulta dai calcoli del Dipartimento Risorse economiche del Comune. In Italia non va così dappertutto: a Milano nel 2017 sono state inviate 110mila multe oltreconfine e la metà è stata saldata. Una bella differenza rispetto a Roma, dove a conti fatti paga solo uno straniero su 7.

Tra le ragioni del flop della riscossione, c’è la scarsa collaborazione all’estero. Il 45% dei verbali, hanno detto sempre gli esperti del Dipartimento Risorse economiche, viene «scartato» per via della «mancata assistenza da parte delle autorità nazionali». Anche per questo da marzo il Campidoglio ha deciso di arruolare esattori privati da sguinzagliare in mezza Europa, dalla Francia alla Russia, dalla Germania alla Spagna, dalla Romania al Regno Unito. Obiettivo: passare al setaccio i registri automobilistici dei Paesi con più infrazioni e interfacciarsi con ambasciate e consolati. In ballo ci sono quasi 10 milioni di euro di potenziali incassi. Soldi che al Campidoglio farebbero comodo, eccome.
 
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