Turiste belghe investite sulla A24, il gip: «Il pirata della strada è scappato e si è disfatto del cellulare»

Il narcotest ha dato esito positivo alle benzodiazepine, ai cannabinoidi, alla cocaina, agli oppiacei e al metadone

Roma, turiste belghe travolte e uccise sulla tangenziale, il Gip: «Resta in carcere l'automobilista, non era lucido»
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Venerdì 14 Ottobre 2022, 16:37

Attenderà il processo in carcere Francesco Moretti, 53 anni, accusato di avere ucciso, dopo averle investite con l'auto, le due turiste belghe ventenni Wibe Njls e Jess Dewildeman la sera dell'8 ottobre scorso a Roma sul tratto urbano della A/24. Moretti si è dato alla fuga dopo avere travolto le due ragazze che si erano fermate per soccorrere alcune persone rimaste coinvolte in un incidente. 

Le accuse: guidava sotto effetto di droga 

Il gip Maria Gaspari, accogliendo la richiesta del pm Giovanni Musarò, ha convalidato il fermo ed emesso la misura cautelare.

L'uomo è accusato di duplice omicidio stradale aggravato dalla fuga e dalla guida sotto effetto di droga e con la patente sospesa. Per il giudice a carico dell'indagato «sussistono gravi indizi di colpevolezza» ed «concreto il pericolo di reiterazione del reato in ragione della gravità del fatto e della personalità dell'indagato».

Secondo il giudice al momento dell'incidente il pirata della strada era in «una condizione di totale assenza di lucidità». Il narcotest ha dato esito positivo alle benzodiazepine, ai cannabinoidi, alla cocaina, agli oppiacei e al metadone.  

L'incidente e la fuga

L'impatto con le due ragazze, che si erano fermate a soccorrere alcuni automobilisti in difficoltà è stato violento. Ricostruendo la dinamica dell'incidente il gip afferma che «la violenza dell'impatto, dal quale è scaturita la morte pressoché immediata delle ragazze lascia inoltre desumere inequivocabilmente che l'indagato procedesse ad una velocità che, sebbene ancora non accertata, di certo non era moderata e che lui stesso ha dichiarato essere di circa 80/90 km orari, quindi superiore al limite di 70 km orari previsto in quella strada. È pertanto assolutamente incredibile che l'indagato non si sia accorto di aver investito le due vittime, e la sua fuga immediata, appena disceso dalla sua autovettura, ne è la prova».

Condotto in carcere 

Dopo essere stato sorpreso nella sua abitazione l'uomo si è allontanato «arbitrariamente» dall'ospedale dove era stato accompagnato dalle forze dell'ordine. Per questo, secondo il giudice emerge una «assoluta mancanza di resipiscenza e presa di consapevolezza delle gravissime conseguenze della sua condotta e rendono altresì concreto il pericolo di fuga». Da qui la misura cautelare in carcere, dove attenderà il processo. 

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