Roma, chiedevano soldi ad anziani fingendosi avvocati: così i due truffatori hanno raggirato 27 persone

Chiedevano soldi ad anziani fingendosi avvocati: così i due truffatori hanno raggirato 27 persone
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Venerdì 17 Luglio 2020, 16:01

La tecnica era semplice e ben collaudata, al punto che i due complici in pochi mesi erano risusciti a mettere a segno ben 27 truffe in diversi quartieri della Capitale ai danni di persone anziane. Grazie alla descrizione fornita dalle vittime, le informazioni rese dai testimoni e la visione di alcuni filmati dei circuiti di videosorveglianza installati nei luoghi teatro degli eventi, gli investigatori sono riusciti a risalire all'identità dei due soci in affari, B.F. 42 anni e S. V. di 52, entrambi di Napoli. I due sono stati arrestati dai carabinieri della Stazione Roma Quadraro e della sezione di polizia giudiziaria presso il Tribunale di Roma, in Napoli ed Isernia.

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Il loro metodo prevedeva innanzitutto l'individuazione della vittima. Una volta scelto il loro bersaglio, lo avvicinavano fingendo di essere avvocati incaricati della gestione di un risarcimento in favore di un loro congiunto, e che, tuttavia, per sbloccare le procedure di liquidazione era necessario un preventivo versamento di denaro contante. Per rendere ancor più credibile la loro versione, chiamavano una persona che, fingendo di essere il parente della vittima, la convinceva a consegnare il denaro al finto avvocato. Carpita la fiducia della vittima, i truffatori si facevano accompagnare nei loro appartamenti, dove, dopo aver cercato i posti in cui gli anziani nascondevano il denaro, si facevano consegnare la somma richiesta, rubavano altri soldi, lasciavano una busta (poi scoperta vuota dalle vittime) agli anziani e andavano via. In altri casi, le vittime sono state accompagnate fino alle banche o agli uffici postali per effettuare i prelievi.

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Partendo da questi spunti ed analizzando lo specifico modus operandi, attraverso una meticolosa attività di analisi, è stato possibile risalire nel complesso a 27 episodi. Gli investigatori sono riusciti a risalire all'identità dei «soci in affari» attraverso la . Proprio con l'obiettivo di contrastare questo reato, i carabinieri della compagnia Roma Casilina hanno tenuto nel territorio incontri con gli anziani - sospesi in concomitanza dell'emergenza sanitaria - nei quartieri della periferia sud-est della Capitale, organizzati in collaborazione con i centri di aggregazione quali parrocchie ed associazioni, con l'obiettivo di promuovere il contatto e la comunicazione, rivolgendosi alle fasce deboli, fornendo loro informazioni utili per le rispettive esigenze nonchè consigli su come evitare possibili truffe e raggiri da parte di malintenzionati. Si cercano ancora altre vittime di questo tipo di truffa: la Procura della Repubblica di Roma, infatti, ha autorizzato e richiesto la diffusione delle foto dei due indagati, sperando che eventuali altre anziane vittime nel riconoscerli possano denunciarli.

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