Trisulti, riapre al pubblico la certosa dei "sovranisti" di Bannon (e le visite sono gratuite)

Il gioiello medievale del 1204 incastonato nelle colline della Ciociaria che dal 9 novembre può essere visitabile tutti i giorni con ingresso gratuito

Trisulti, riapre al pubblico la certosa dei "sovranisti" di Bannon. Visite gratuite: accordo Ministero e Regione
di Laura Larcan
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Lunedì 8 Novembre 2021, 14:32 - Ultimo aggiornamento: 11 Novembre, 12:41

Trisulti riapre al pubblico. Museo di se stessa e senza essere più la sede della Dignitatis Humanae Institute, l’associazione guidata e finanziata dall’ex stratega di Donald Trump Steve Bannon che puntava ad installare nel millenario monastero del frusinate la “scuola-incubatrice” di leader sovranisti della nuova Europa. Un capitolo chiuso, dunque, per il gioiello medievale del 1204 incastonato nelle colline della Ciociaria che dal 9 novembre può essere visitabile tutti i giorni con ingresso gratuito (sabato e domenica, su prenotazione, anche visite guidate). L'occasione è d'oro per scoprire il complesso certosino tanto noto (e chiacchierato negli ultimi due anni) quanto sconosciuto. L'operazione è frutto dell'accordo tra Ministero della Cultura che ha in consegna il bene, e la Regione Lazio con la società regionale in house LAZIOcrea S.p.a. Un traguardo soprattutto per i comitati che si sono mobilitati in questi anni.

Trisulti, riapre al pubblico la certosa dei "sovranisti" di Bannon

Soddisfatto il ministro Dario Franceschini: «Le potenzialità di questo sito sono incredibili come fantastici sono alcuni luoghi della Certosa, a partire dalla sua biblioteca o dalla farmacia, nell’antichità una delle più conosciute in tutto il mondo. Qualcuno ha detto "camminare è già pregare". Visitando questo luogo - continua il ministro - si capisce quanto sia vero e per questo si potrebbe immaginare di costruire intorno a Trisulti un luogo europeo di incontro dei Cammini e dei camminatori di tutta Europa». «Vittoria! Si apre una pagina nuova e bella per la Certosa di Trisulti a Collepardo.Non andrà a Steve Bannon che voleva farci il centro europeo dei sovranisti», commenta su Facebook il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti.

Come spiega il direttore generale dei Musei Massimo Osanna, apriranno anche nuove aree della Certosa non appena saranno ultimati i lavori avviati in alcuni settori del complesso.

Con la riapertura del sito, nei giorni festivi, riprenderanno anche le funzioni religiose nella Chiesa di San Bartolomeo.

 

LE VISITE GRATUITE

L'itinerario di visita è di pura suggestione (non foss'altro per il panorama che circoinda la Certosa). Tra gli edifici spicca la Farmacia settecentesca che testimonia come l’attività principale della Certosa fosse la produzione di medicamenti e liquori. Di fronte all’ingresso, si trova il giardino all’italiana, decorato con forme animali e in cui si conservano le erbe medicinali usate per l’attività farmaceutica dei monaci. L’interno ha mantenuto l’arredo ottocentesco, le vetrine con vasi da farmacia e gli armadi contenenti le scatole per le erbe. Nell’ingresso e nel salotto di attesa è visibile la raffinata decorazione del pittore napoletano Filippo Balbi, con i suoi trompe-l’oeil in cui sono raffigurati Benedetto Ricciardi, il monaco responsabile della farmacia intorno al 1857, ma anche preziose nature morte, animali, figure caricaturali di popolani, restituiti con vivido realismo e secondo complesse simbologie alchemiche cui alludono numerose iscrizioni con motti.

Nella grande corte, dove domina la fontana settecentesca, è visitabile la chiesa di San Bartolomeo in cui sono conservati, intorno alla navata, due preziosi cori lignei realizzati da maestri certosini, il primo della metà del Cinquecento, il secondo del 1688. Alle pareti dipinti e affreschi che rappresentano glorie dei santi tra cui quello raffigurante il martirio dei certosini a Londra, dipinto ancora dal Balbi con eleganza rubensiana e drammatico realismo intorno al 1863. Saranno aperti per la prima volta al pubblico l’edificio monasteriale a fianco alla chiesa, il grande chiostro rettangolare e il monumentale Refettorio, mentre a breve saranno visitabili il piccolo chiostro con il cimitero dei monaci e la sala capitolare decorata con dipinti murali e altari realizzati alle fine del Settecento, restaurati grazie ai fondi del programma ArtBonus e a un finanziamento messo a disposizione dalla Regione Lazio.

IL CASO

La vicenda della Certosa di Trisulti è complessa, consumatasi negli ultimi due anni tra imbarazzi, polemiche, interrogazioni parlamentari. Tutto è iniziato, infatti, nel febbraio del 2018 quando la preziosa Certosa di Trisulti, che era stata inserita in un bando per l’assegnazione a privati della concessione di beni immobili statali del Mibact, veniva data in gestione per 19 anni all’associazione Dignitatis Humanae Institute. Da lì è partita la crociata. Nel marzo del 2019, all’epoca era ministro Alberto Bonisoli, vennero avviate due ispezioni («una sul fronte amministrativo e una sulla condotta della gestione e le attività svolte»). A queste si aggiunse anche il parere dell’Avvocatura dello Stato. Tutte verifiche che convinsero gli uffici del dicastero ad avviare il procedimento di revoca della concessione al progetto di Bannon perché «contrariamente a quanto dichiarato al momento della candidatura, l’associazione non risultava in possesso dei requisiti richiesti dal Bando». Fino ad oggi. 

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