Roma, la beffa della villa-museo sull'Appia Antica "svenduta" ai Tredicine. Il Mic: «Pronti 1,750 milioni per acquisirla»

Roma, la beffa della villa-museo sull'Appia Antica svenduta ai Tredicine
di Laura Larcan
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Lunedì 22 Marzo 2021, 08:02 - Ultimo aggiornamento: 19:02

L'odissea del casale-museo dell'Appia Antica, prima svenduto ai Tredicine e ora ricomprato dallo Stato. La storia è quella di una villa privata sorta su un tesoro archeologico vincolato con gli storici proprietari stritolati dai debiti e trascinati in una lunga vicenda giudiziaria. A seguire, l'esito dell'asta fallimentare con la famiglia Tredicine (nota per gestire camion bar e bancarelle in tutta Roma) che si aggiudica il gioiello ad una cifra di gran lunga al di sotto del valore originario. Ora il ministero della Cultura rassicura: «Eserciteremo il diritto di prelazione. Acquisiremo la Villa dei Mosaici dei Tritoni sull'Appia Antica». L'iter è già partito. I fondi già pronti.

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Una storia che rischiava di avere i contorni di un pasticcio ai danni del patrimonio dell'Appia Antica. Ma che ora è sulla via di un happy end. Basta solo affacciarsi sul grandioso mosaico di età imperiale in cui danzano le meravigliose creature marine alla corte di Poseidone per misurarne tutta la bizzarria. Siamo al numero civico 55 della via Appia Antica, alle spalle della chiesa del Domine Quo Vadis, lì dove si distacca il diverticolo di via della Caffarella. Dietro l'alto cancello si spalanca un parco di un ettaro, su cui spicca il grande casale medievale di 400 metri quadrati dove la storia si legge lungo le murature.

IL PATRIMONIO

Ma è il patrimonio archeologico a renderlo ancora più prezioso, tra la villa romana del II secolo d.C. che si scopre nei sotterranei dell'edificio e che si collega ad una serie di ambienti termali, con tanto di cisterna, riportati in parte a vista nel giardino. Un bene che andrebbe ancora indagato in tutta la sua estensione. Il colpo d'occhio sui pavimenti rivestiti di vasti mosaici con scene di un Thiasos marino, un corteo fastoso di tritoni e mostri acquatici, offre una piena suggestione.

Un tesoro nel tesoro. E il ministero blocca ora il trasferimento della villa-gioiello al nuovo proprietario, Alfiero Tredicine. Lo scorso 7 febbraio il Tribunale ha notificato agli uffici del Mic l'aggiudicazione della Villa sull'Appia Antica con il decreto di trasferimento al nuovo proprietario. Da quel momento è scattato il countdown dei 60 giorni per esercitare il diritto di prelazione.

IL PROGETTO DEL MIC

Il segretario generale del ministero, Salvo Nastasi, ha comunicato (era il 17 marzo) alla direzione generale Archeologia Belle arti e Paesaggio la volontà di esercitare il diritto di prelazione a seguito della proposta da parte del parco archeologico dell'Appia Antica (arrivata il 12 marzo). Pronti 1.750.000 euro con cui il parco finalizzerà la prelazione. «La villa sarà annessa al parco archeologico - fanno sapere dal Collegio Romano - che ha già un progetto di recupero e valorizzazione». La vicenda viene da lontano. Nel 2014 la villa, con tutto il suo corredo di bellezze, finiva all'asta fallimentare come esecuzione immobiliare per i debiti accumulati dai proprietari. Un passaggio chiave dopo anni di battaglie giudiziarie tra gli eredi della famiglia Pinna e i creditori, tra ricusazioni di giudici, accuse di turbative d'asta, ingiunzioni.


LA VALUTAZIONE

La valutazione di partenza veniva eseguita da sei periti: la cifra indicata oscillava tra i 15 e i 5 milioni di euro, e il giudice ne stabiliva 10. Il primo esito è negativo. Nessuna aggiudicazione. L'indicazione è comunque di non scendere sotto i 5 milioni. Poi nel 2017 ancora un'asta: la partita si disputa tra due soli concorrenti, tra cui i Tredicine che se l'aggiudicano per 1,7 milioni di euro. Un affare per questo tesoro archeologico. Lo scorso 7 febbraio è partita la notifica del trasferimento. La villa accanto al Quo Vadis ha potenzialità enormi anche perché il suo parco ha un secondo accesso sulla valle della Caffarella: potrebbe così divenire un centro museale e di accoglienza turistica strategica per la valorizzazione della Regina Viarum. Insomma, potrebbe essere al servizio di tanti progetti culturali rivolti al pubblico.

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