Roma, blitz a piazza Navona: multe e sigilli alle bancarelle dei Tredicine

Blitz a piazza Navona: multe e sigilli alle bancarelle dei Tredicine
di Camilla Mozzetti
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Sabato 29 Dicembre 2018, 09:42

Irregolari nell'80% dei casi con merce messa in vendita ma non tracciata e dunque irriconoscibile. Con dolci tutt'altro che artigianali e giocattoli slegati dalla tradizione. Le palle di vetro con la neve artificiale che in realtà sono di plastica e i lecca-lecca senza certificazioni.
 

 

Alla fine scattano anche i sequestri mentre il comando generale della polizia locale scrive al dipartimento Attività produttive del Comune per esigere la revoca delle concessioni. Eccola piazza Navona e il mercato della Festa della Befana nel giorno in cui gli agenti della municipale, guidati dal comandante Antonio Di Maggio, irrompono nella kermesse natalizia con un blitz per controllare che gli operatori siano in regola con le prescrizioni del concorso. E, sorpresa, la maggior parte di loro alla fine dell'operazione verrà multata per una serie infinita di irregolarità mentre su due banchi saranno apposti i sigilli per le difformità totali sui criteri di esposizione e sui prodotti venduti riscontrate con le verifiche.

Neanche a dirlo poiché sulla piazza grazie anche alle ultime graduatorie elaborate dagli uffici comunali hanno ottenuto un gran numero di banchi a dover rispondere degli abusi sono per lo più i componenti della famiglia Tredicine. Uno dei banchi sequestrato è quello di Elio che già nel 2017, con un punteggio di 95, aveva ottenuto la concessione decennale per la vendita di giocattoli mentre l'altro è di Tania Tredicine. Ingenti le contravvenzioni elevate: su oltre 60 tra banchi e postazioni (comprese quelle dei palloncini o quelle per le zampognette) controllati, sono stati redatti più di 40 verbali per multe che vanno dai 50 ai mille euro e superano, nei casi più gravi, i 5 mila euro. Gli agenti della municipale adesso dovranno vagliare tutte le posizioni dei venditori, di quegli uomini e donne cioè trovati fisicamente dietro ai banchi, che in due casi su tre non corrispondevano ai titolari dei posteggi. Non è escluso che, trovando personale senza regolare contratto di lavoro, gli illeciti alla fine possano aumentare così come le contestazioni.

LA KERMESSE
Intanto il dipartimento Attività produttive e l'assessore al Commercio, Carlo Cafarotti, si trovano a dover risolvere una grana tutt'altro che semplice dal momento che il comando dei vigili è stato perentorio nell'esigere la revoca immediata delle concessioni senza permettere, dunque, agli operatori di arrivare alla fine della rassegna. Di fatto si dovrebbe arrivare alla decadenza anticipata del bando che aveva permesso agli operatori di beneficiare dei posteggi fino all'edizione 2025/2026.

La Festa della Befana, per quanto tra le più note kermesse della Capitale, aveva destato molte perplessità per le procedure seguite dall'amministrazione nell'aggiudicazione dei posteggi. La Festa figurando come fiera anche grazie alla delibera 30 redatta dal presidente della commissione Commercio, il grillino Andrea Coia che ne aveva lasciato inalterata la natura giuridica aveva imposto agli uffici del dipartimento Attività produttive l'obbligo di considerare l'anzianità degli operatori come criterio per l'aggiudicazione dei banchi.

Ma su questo si era espressa persino l'Anticorruzione che aveva ravvisato fin dallo scorso anno un'anomalia: era stata sommata l'anzianità di servizio con quella di iscrizione al registro delle imprese.
Non solo, anche l'Antitrust aveva sollevato dei dubbi sul mancato rispetto della libera concorrenza dal momento che proprio la famiglia Tredicine nel 2017 aveva strappato 17 banchi saliti poi a 20 (su 42 commerciali) con gli ultimi avvisi di quest'anno pubblicati dal Campidoglio per assegnare i posteggi rimasti vuoti.

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