Roma, trapper arrestati, la difesa choc: «Pagato il bengalese per prendersi un calcio in faccia»

Roma, trapper arrestati, la difesa choc: «Pagato il bengalese per prendersi un calcio in faccia»
di Giuseppe Scarpa
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Venerdì 13 Novembre 2020, 11:54

«Al bengalese abbiamo dato 30 euro per prendersi un calcio in faccia». I quattro trapper arrestati la scorsa settimana restano ai domiciliari. Le loro giustificazioni non sono servite a convincere il gip a liberarli. Anzi. «Era tutto organizzato - hanno aggiunto - perché volevamo mettere tutto in un video». Questa, invece, la motivazione fornita per l'altro pestaggio filmato e postato, come l'altro, su You Tube: «Gli abbiamo dato solo due schiaffi. Non sappiamo chi abbia girato il video. Dovevamo andare a riprendere dei vestiti che un conoscente aveva dato a Gallagher».

Mezze verità per gli inquirenti, che comunque portano alla ribalta un fenomeno in voga tra i giovanissimi, di cui personaggi come Manuel Parrini, 23 anni, Tiziano Barilotti, 31 anni, Alex Refice, in arte Sayanbull, 25 anni e Omar Nguale Ilunga, Ion, 36 anni, rappresentano solo la punta dell'iceberg: riprendere le gesta violente, poi caricarle sui social network con l'obiettivo di aumentare i follower, quindi la popolarità e da qui monetizzare il tutto.

Adesso per il quartetto si profila all'orizzonte un processo con accuse che, a vario titolo, vanno dal sequestro di persona e violenza privata, alla propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa.

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Gli episodi contestati dal pm Erminio Amelio sono due. Gli autori della violenza hanno ripreso le aggressioni con gli smartphone e poi hanno postato tutto su internet in cerca di popolarità. Il primo filmato porta la date del 7 marzo 2020. Parrini, Barilotti, Refice e Ilunga, supportati da due persone rimaste ignote, fanno un blitz negli studi di registrazione al Portonaccio dove stanno provando altri trapper. Si tratta di musicisti rivali del quartetto. I loro nomi sono Gabriele Magi (Gallagher), Vittorio Palazzo (Ski) e Andrea Mazzanti (Wok). L'obiettivo della spedizione è Gallagher, lo fanno inginocchiare, sguardo basso, calci e botte, gli rovesciano addosso birra e un liquido detergente. Il video dura 2 minuti e 13 secondi e viene subito caricato su YouTube. Il sequestro, hanno poi ricostruito i poliziotti della Digos, dura un'ora.
La seconda aggressione segue lo stesso copione. Questa volta la vittima è un bengalese che, secondo i due trapper, sarebbe stato pagato per farsi picchiare. Un'affermazione che per gli inquirenti non trova riscontro. Ad aprile ad agire sono Parrini e Refice. I due camminano in via Giustiniano Imperatore, incrociano un bengalese e Refice all'improvviso lo tramortisce con un violentissimo calcio al volto. L'uomo crolla a terra. Il secondo step è diffondere le immagini nel web per incitare all'odio razziale. «Questo è un uomo?» domandano ed ecco la scritta di commento compiaciuta, «Wasted», ossia sprecato.
Giuseppe Scarpa
giuseppe.scarpa@ilmessaggero.it
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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