Tram a Roma, che débacle: in due anni persa la metà del servizio

Crollo dei chilometri percorsi sui binari: a fine 2021 appena il 46 per cento di quelli programmati prima della pandemia

Tram a Roma, che débacle: in due anni persa la metà del servizio
di Fabio Rossi
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Lunedì 14 Febbraio 2022, 07:50

Un calo continuo, iniziato nel 2017 e diventato crollo verticale nel 2021: tra il lungo stop della linea 2, il dimezzamento della 3 e i problemi della 8 (che in estate dovrà essere sottoposta alla sostituzione dei binari) la rete tranviaria romana sta passando gli anni più difficili della sua storia. E il Campidoglio - che punta a sviluppare il servizio nei prossimi anni, grazie anche ai finanziamenti nazionali ed europei - si trova a dover affrontare una situazione che sconta troppi anni di incuria e scarsa manutenzione.

Tram a Roma, la situazione

 

A fotografarla sono i dati sul servizio contenuti nei report mensili dell'Atac, raccolti e diffusi dal blogger Mercurio Viaggiatore.

A fine del 2021, secondo i dati pubblicati sul sito internet della municipalizzata, si è toccato il punto più basso, in termini di servizio offerto agli utenti: il 46,6 per cento rispetto al livello programmato pre-pandemia.


I PUNTI CRITICI
Ma qui il Covid non c'entra: anche perché ad aprile 2020, in pieno lockdown, si era scesi al massimo al 57,8 per cento (contro l'82,7 di due mesi prima), per poi risalire al 73,4 per cento a settembre dello stesso anno, quando la maggior parte delle attività (e le scuole) erano ripartite. E così ci si è trascinati tra alti e bassi fino ad agosto 2021, quando è iniziata la discesa più ripida, fino a toccare il punto più basso alle porte di Natale.

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A causare il declino sono le continue interruzioni sulle linee - la 2 è stata praticamente ferma tutto l'anno - ma soprattutto i guasti sui tram, che riducono sempre più i mezzi disponibili. I motivi? In primis la scarsa manutenzione, che per anni ha lasciato la flotta in stato di semi abbandono. Ma anche l'età media dei tram utilizzati non aiuta: dei mezzi che attualmente compongono la flotta tranviaria di Atac, una quarantina ha superato la soglia dei 70 anni. Si tratta dei Tas (tram articolato Stanga), realizzati dall'ufficio meccanica Stanga di Padova, consegnati ad Atac nel 1948. La linea 3 continua a viaggiare su tram tra Valle Giulia e Porta Maggiore ed è sostituita da bus nel resto della tratta, fino alla stazione Trastevere, proprio per la carenza di vetture disponibili per circolare sulle rotaie.

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LA STRATEGIA
Il Campidoglio ha attualmente a disposizione 64 milioni di euro «per intervenire sull'armamento e sul potenziamento della rete dei tram, con l'obiettivo di ridare alla città di Roma una qualità del ferro all'altezza di una moderna Capitale europea - ha spiegato nei giorni scorsi l'assessore capitolino alla mobilità, Eugenio Patanè - Dobbiamo intervenire rinnovando l'intera rete nei prossimi tre anni». Nel frattempo è stata riaperta la linea 2, con circa quattro mesi di anticipo rispetto al cronoprogramma della precedente amministrazione, e sono stati messi in campo i lavori urgenti per evitare la chiusura del tram 8. Sono partiti anche i cantieri del primo lotto di manutenzione straordinaria della rete, sull'asse Prenestina-Porta Maggiore. Poi arriveranno le nuove linee. In primis la cosiddetta Tva (Termini-Vaticano-Aurelio): 8.319 metri da piazza dei Cinquecento a piazza dei Giureconsulti, passando nei pressi di San Pietro. Il secondo progetto riguarda viale Palmiro Togliatti, dove si prevede di coprire con i binari del tram gli otto chilometri dell'arteria, dal nodo di scambio di Ponte Mammolo (metro B e bus extraurbani) a piazza Cinecittà (con la fermata Subaugusta della metro A).
 

 

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