Roma, «Il tram dei pellegrini non arriva in Vaticano». Allarme per il Giubileo

La linea, secondo l’attuale road map si fermerà nel 2025 a piazza Venezia

«Il tram dei pellegrini non arriva in Vaticano». Allarme per il Giubileo
di Francesco Pacifico
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Sabato 26 Marzo 2022, 00:13

L’8 dicembre del 2024 il Papa aprirà la Porta Santa per dare il via al prossimo Giubileo. Ma per quella data la futura tramvia Termini-Vaticano-Aurelio rischia di non andare oltre piazza Venezia. In poche parole, il tram che dovrebbe portare i pellegrini nei luoghi giubilari, arriverà a San Pietro soltanto nel 2026. Un anno dopo. Questo al momento prevede il cronoprogramma della principale opera di mobilità per l’Anno Santo, anche perché finora è stato finanziato con 120 milioni soltanto il tratto che, passando per via Nazionale, unirà piazza dei Cinquecento a piazza Venezia. Una tempistica lunga è stata confermata anche dal neocommissario all’opera, Maria Lucia Conti. 

Guardando allo stato dell’arte, a queste conclusioni sono arrivati i tecnici del Dipartimento infrastrutture del Campidoglio, quelli del ministero delle Infrastrutture e l’ufficio del commissario alle quattro future tramvie romane, che si sentono ogni giorno sia per fissare il cronoprogramma sia per trovare il modo di allungare il tragitto finora previsto per la TVA.

Cioè per evitare questa beffa, per la quale non è neppure esatto parlare di ritardi in senso stretto: questa infrastruttura, come le altre tre già autorizzate dal governo (la Togliatti, la Verano Tiburtina e la trasformazione della Roma Giardinetti) hanno visto arrivare finanziamenti già nel 2019, mentre le prime progettazioni sono arrivate quasi due anni dopo. Risultato? I cantieri non apriranno prima del marzo dell’anno prossimo. E tanto è bastato per far saltare quella che sulla carta doveva essere la chiusura naturale della tramvia del Giubileo quanto meno fino al Vaticano: cioè il 2025. Una situazione che non piace al sindaco Roberto Gualtieri e al suo assessore ai Trasporti, Eugenio Patanè. I quali da mesi stanno facendo pressioni sul governo per velocizzare i cantieri.

I TEMPI

L’idea della Termini-Vaticano-Aurelio nasce alla fine degli anni Novanta su intuizione dell’ex vicesindaco Walter Tocci. L’obiettivo, in un quadrante dove è complesso costruire nuove metro, è quello di togliere gli autobus da questa direttrice con un collegamento veloce, per ridurre traffico e inquinamento. Percorso di 8,3 chilometri, 22 tram sulla linea per trasportare 90mila passeggeri al giorno. Fin qui c’è solo la progettazione di fattibilità tecnica ed economica, mentre soltanto la prossima settimana il governo dovrebbe liberare con un apposito decreto (lo stesso per stanziare gli 1,6 miliardi di euro per la metro C) i 173 milioni necessari per la seconda tratta, da piazza Venezia a piazzale dei Giureconsulti. 

Questi soldi sono stati sbloccati perché l’assessore Patanè ha chiesto al governo di dirottare i fondi previsti in un primo tempo per la tranvia dei Fori (poi abbandonata perché sarebbe passata attraverso il futuro parco archeologico) sulla TVA. Proprio Patanè ha messo in campo le prime mosse per provare a velocizzare l’avvio dei cantieri, che non può riguardare i luoghi giubilari nel 2025: ha fatto approvare in Aula Giulio Cesare il Pums che vale come variante; presentato le pratiche alla Regione per l’assoggettabilità alla Via (l’iter si concluderà a fine maggio), trovato un accordo di massima con le sovrintendenze coinvolte e scelto Invitalia per chiedere alla controllata del Mef di fare da soggetto attuatore per lanciare il bando di gara. Che pur sfruttando i poteri commissariali dati al sindaco Gualtieri, e la possibilità di partire dal progetto preliminare, difficilmente sarà pubblicata prima di luglio, con l’assegnazione a fine del 2022. Come detto, i lavori veri e propri dovrebbero partire nel marzo dell’anno prossimo e prevedono sia uno scavo di 80 centimetri sia lo spostamento dei cavi delle utenze. Ma il Campidoglio, il commissario alle Tramvie e l’ex Sviluppo Italia starebbero studiando altre soluzioni per velocizzare i cantieri e arrivare quanto più possibile vicini al Vaticano: coinvolgere più ditte nello stesso appalto e lavorare di notte. Altrimenti la tramvia del Giubileo arriverà a San Pietro dopo l’Anno Santo.
 

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