Morto Pio Schiano, il bagnino più longevo d'Europa: aveva compiuto da poco 100 anni

Morto Pio Schiano, il bagnino più longevo d'Europa: aveva compiuto da poco 100 anni
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Lunedì 20 Gennaio 2020, 09:51 - Ultimo aggiornamento: 10:51

Aveva da poco festeggiato il secolo, e il primato di  baywatch più longevo d’Europa.  Un secolo di vita in mare, sempre sul suo inseparabile pattino di salvataggio con il quale a 85 anni prima e a 91 poi ha ottenuto due record mondiali: la traversata da Torvaianica a Ostia sul “moscone” remando in solitaria per 20 chilometri. E' morto Pio Schiano Morello, nato in una capanna sulla spiaggia di Ostia il 19 novembre 1919.  Schiano scendeva ancora in spiaggia, si allenava regolarmente e pensa alla prossima estate quando vorrebbe tentare una nuova impresa. I figli cercavano di dissuaderlo, ma il mare era la sua vita, la sua anima. Non ne poteva fare a meno, Lo aveva  anche scritto sulla quarta di copertina del libro “Correnti Costiere” che racconta la sua storia: «… Ricordate che il mare è vita», si legge accanto alla foto che lo ritrae con la “divisa da bagnino”, seduto in spiaggia vicino la ciambella da salvataggio.

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Nei suoi occhi azzurri si leggevano tutte le imprese di cui è stato protagonista. Dal primo salvataggio nel 1932, a soli 14 anni, della marchesa Negrone al largo di Ostia dove era ammarato l’idrovolante Savoia Marchetti, fino alle centinaia di persone che nel tempo ha riportato a riva. È passato per la distruzione della Seconda Guerra Mondiale, che lo vide sui sommergibili nel Mar Egeo, dove scampò a un naufragio. Una volta tornato a Ostia sposò la donna della sua vita, il “mio faro”, come ha spesso definito Iolanda che gli ha dato sei figli. Poi su suggerimento del padre Giuseppe, bagnino allo storico stabilimento Roma di Ostia, si trasferì a Torvaianica dove fondò l’attività di famiglia: uno stabilimento balneare e un ristorante.

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Ha creato un impero “nonno Pio”, come lo chiamavano gli assistenti bagnanti più giovani, e sebbene potesse godersi i frutti del suo lavoro, i 12 nipoti e gli altrettanti pronipoti, fino all'ultimo ha continuato a fare la vita del marinaio.  Ha ricevuto anche una targa del Comune di Pomezia e quelle fatte incidere da semplici cittadini fino alla poesia a lui dedicata dai primi clienti. La poesia è una delle sue passioni. Ne ha scritte tante, Pio, anche una dedicata al figlio Carlo, scomparso tragicamente nel 1992 in un incidente stradale, che con lui era sempre in spiaggia pronto a salvare chi era in difficoltà.

 

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