Roma, sì alla “secessione”: Torre Spaccata vince e cambia Municipio, il quartiere si unisce a Don Bosco

Roma, sì alla “secessione”: Torre Spaccata vince e cambia Municipio, il quartiere si unisce a Don Bosco
di Laura Bogliolo
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Venerdì 15 Gennaio 2021, 07:18

Il quartiere di Torre Spaccata passa dal VI Municipio al VII. Lo ha deciso ieri l’assemblea capitolina raccogliendole istanze delcomitato di quartiere che sulla base di una petizione popolare (1500 firme) aveva iniziato nel 2019 la battaglia per la secessione. Le strade interne all’area delimitata da viale Palmiro Togliatti, via Casilina e via di Torre Spaccata si spostano nel VII: non c’è più il confine di via Bruno Pelizzi. Una rivoluzione attesa da tempo dai residenti che avevano denunciato «l’abbandono»: dalla mancata manutenzione dell’asfalto fino «all’assenza di ascolto da parte del VI Municipio dice Antonella Manotti, vice presidente del comitato - un distretto con un territorio vastissimo, noi eravamo ignorati».

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I MOTIVI Il Municipio Le Torri è infatti esteso quanto Napoli (113,88 km2) e popolato come Verona (oltre 250 mila abitanti). Non solo. «Noi - aggiunge Menotti - apparteniamo da sempre al tessuto urbano e sociale di Don Bosco, siamo contentissimi che l’Aula abbia capito le nostre istanze». Viale dei Romanisti, via di Torre Spaccata, così come ad esempio via Rugantino, via Namusa e via Fancelli vengono annesse al VII diretto da Monica Lozzi che da subito si era detta favorevole allo spostamento nel territorio di sua competenza. «Siamo più vicini geograficamente e come servizi» ha detto ieri.

Aveva espresso parere positivo anche il VI presieduto da Roberto Romanella. «Da anni combattiamo per congiungerci a DonBosco - spiega Bruno Di Venuta, del direttivo dei residenti - il comitato è nato nel 2004proprio perché quando chiedevamo interventi ci dicevano che noi eravamo “la Svizzera del Municipio” e che oltre il Raccordo i problemi erano tantissimi, molto più gravi».

Una delle richieste mai soddisfatta e che ha creato grande malcontento riguarda il mancato rifacimento di viale dei Romanisti. «Non ci sarà bisogno dell’approvazione in giunta, la delibera è approvata e dalle prossime elezioni voteranno come VII Municipio». A spiegarlo è Angelo Sturni, consigliere M5S, il presidente della Commissione Statuto che ha traghettato il progetto al quale lavora dal 2019. «La visione del futuro della città si costruisce dal basso, dalla cittadinanza - aggiunge - la delibera ha dato risposta a una istanza dei residenti, era una questione di identità e di appartenenza». I voti favorevoli sono stati 27, 2 gli astenuti e 8 i contrari. Rimostranze da parte della Lega che ha parlato della necessità di un referendum. Nei prossimi giorni l’Aula discuterà i confini anche tra VII e VIII per far coincidere la linea di divisione nel parco della Caffarella con il fiume Almone.

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