Torre Maura, proteste anti-nomadi: sfilano le due manifestazioni contrapposte

Torre Maura, proteste anti-nomadi: sfilano le due manifestazioni contrapposte
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Sabato 6 Aprile 2019, 12:13 - Ultimo aggiornamento: 16:39

È finito prima del tempo il doppio sit-in a 500 metri di distanza uno dall'altro. Su Torre Maura, in questi giorni al centro delle cronache romane, i riflettori si sono abbassati con la stessa velocità con la quale i rom portati nel centro di accoglienza di via dei Codirossoni martedì mattina sono stati spostati per scongiurare la rivolta dei residenti. Questa mattina in strada, mentre si temevano scontri tra le opposte fazioni di manifestanti, la gente non è scesa.

Per lo più arrivati da fuori, i rappresentanti delle sigle sindacali di sinistra e di Casapound hanno fatto autocritica i primi e celebrato la vittoria gli altri. La tensione è salita per un attimo quando i gruppi di sinistra, Anpi, Cgil e Libera, hanno sfilato in corteo fino alla metro di via Tobagi mentre Casapound ricordava il risultato raggiunto con lo zoccolo duro dei residenti, arrivati alla spicciolata a sit-in iniziato.  Accompagnati dai poliziotti alla fermata della metro Torre Maura i militanti di Casapound che, in corteo, hanno sfilato fino alla stazione urlando «difendiamo i nostri quartieri».



 

 


Sono molte le bandiere rosse della Cgil che sventolano. Dall'altra parte del quartiere ci sono le bandiere tricolore di Casapound e un grosso striscione con su scritto «Alcuni italiani non si arrendono»: il sit-in è a poche decine di metri dal centro di accoglienza svuotato dopo le accese proteste anti-nomadi dei giorni scorsi. «Difendi il tuo quartiere. Difendi la tua famiglia» c'è scritto sulla felpa di uno dei rappresentanti di Casapound. A scendere in piazza anche diversi abitanti che avevano protestato contro l'arrivo dei rom. «Qui non si vive bene, regna il degrado - dicono gli abitanti - Per anni nessuno è mai venuto a vedere come stiamo. E ora volevano portarci anche i nomadi. Siamo esasperati».

Dall'altra parte della piazza le ragioni della contromanifestazione. «Siamo a Torre Maura - ha detto il
presidente dell'Anpi di Roma Fabrizio De Santis - dove la Costituzione deve essere attuata pienamente: il diritto al lavoro, alla sanità e all'istruzione. È inammissibile che vengano autorizzate manifestazioni fasciste, non permetteremo questo disprezzo per la dignità umana».
 
 


«Il popolo italiano è democratico e antifascista. Simone (il quindicenne che durante le proteste anti-nomadi ha sfidato Casapound) è la punta dell'iceberg, il testimone del sentimento che c'è tra noi e bisogna ringraziarlo», ha aggiunto. La manifestazione è stata intitolata attingendo ad un frase in romanesco pronunciata proprio da Simone durante le proteste anti-nomadi: «Non me sta bene che no». Diverse le forze dell'ordine che presidiano il quartiere.

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