Del resto la forza e la tenacia della natura si esprimono anche nelle piccole erbe infestanti delle pareti come la "Cymbalaria muralis", o nei colori del "Cercis siliquastrum". Villa d’Este (riconosciuta patrimonio dell'Umanità dall'Unesco) costituisce il massimo esempio di giardino manierista, che attraverso l'articolazione unica del suo impianto ingegneristico, precorre la sensibilità barocca: vi regna una perfetta armonia, fondata su ritmo, proporzione ed equilibrio, che si dichiarano nel geometrismo e nel rigoroso controllo delle parti e del rapporto di esse con il tutto.
«Nella calma imposta dall’emergenza – racconta l’agrotecnico delle Villa Aurelio Valentini - si dà l’occasione di riflettere sul giardino, non natura incontaminata, ma luogo di un equilibrio dinamico, sempre in movimento». «Siamo un ecosistema legato a radici profonde e antiche – prosegue Andrea Bruciati, direttore della Villa – e riconosciamo nel verde, negli spazi aperti e nel giardino storico un bene necessario ed imprescindibile, volto anche al benessere psicofisico, e un valore da tutelare con maggiore attenzione in un momento in cui ne è preclusa al pubblico la bellezza».
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