Tivoli, gastroenterologo a processo per violenza sessuale sui pazienti

Tivoli, gastroenterologo a processo per violenza sessuale sui pazienti
di Adelaide Pierucci
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Domenica 27 Dicembre 2020, 00:09

Camice e stetoscopio nel taschino, un medico sempre cortese. Invece, dal momento in cui sottoponeva i pazienti ad una leggera anestesia per procedere a colonscopie, gastroscopie e rettoscopie, diventava un maniaco. In due mesi il professionista romano di 52 anni, in servizio all’ospedale di Tivoli ha molestato 14 pazienti, tutti uomini, per lo più ultrasettantenni. Sfregamenti e palpeggiamenti ripetuti effettuati in particolare nella fase successiva agli esami. Le violenze certificate da filmati sono state registrate tra fine ottobre e la vigilia di Natale 2019, a febbraio di quest’anno l’arresto, e ora la decisione di mandare l’uomo a processo, con l’accusa di violenza sessuale aggravata e continuata. Tredici vittime si sono costituite parte civile contro il gastroenterologo, subito sospeso dal servizio, sposato e padre, un insospettabile.

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Gli abusi

Gli abusi si sono consumati in particolare nella sala del risveglio dell’ambulatorio del servizio di Gastroenterologia del “San Giovanni Evangelista” di Tivoli.

Dopo gli esami, infatti, spesso i pazienti venivano portati in barella in una stanza adiacente dove, approfittando della fase di torpore, il medico li sfiorava o si faceva carezzare ripetutamente dalle vittime, anche più volte nello stesso turno. Con scuse varie, lo specialista allontanava l’infermiere che l’avrebbe dovuto aiutare nello svolgimento degli accertamenti per rimanere da solo con i pazienti. Fino a quando uno di loro, seppur sedato, si è reso conto della gravità e dell’inopportunità dei toccamenti e, ancora sotto choc, ha deciso di sporgere denuncia.

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L’indagine 

incastrare lo specialista sono state le immagini delle telecamere nascoste, fatte installare dal procuratore capo di Tivoli Francesco Menditto e dal sostituto Antonio Altobelli. Lo stesso magistrato acquisite le informative e le perizie sui filmati, ha chiesto e ottenuto dal gip Sabina Lencioni il processo per l’imputato. Nell’udienza, presso il palazzo di giustizia di Tivoli, tredici vittime si sono costituite parte civile. Tutti uomini, tra i 50 e i 75 anni. Dai primi video è emerso che la predilezione dell’imputato fosse quella di farsi toccare, mentre fingeva manovre mediche. Così era accaduto con a un settantenne di Guidonia, e con altri pensionati di Tivoli, Monterotondo, Colleferro e della Valle dell’Aniene. L’episodio più grave, una mattina di novembre: si sospetta che il medico abbia proceduto alle molestie dopo aver fatto ricorso all’uso di sostanze narcotiche o stupefacenti. Vittima un cinquantenne che avrebbe dovuto sottoporsi solo a una prima visita e che invece si è ritrovato sedato. Le telecamere della Polizia sono state controllate dall’ispettore Davide Sinibaldi, esperto in violenze di genere. L’arresto il 22 febbraio scorso. Il gip Aldo Morgigni aveva disposto la misura cautelare ai domiciliari. «Si ritengono sussistenti - scriveva specifica nell’ordinanza - gravi indizi di colpevolezza in ordine ai numerosi episodi di violenza sessuale, consistenti in toccamenti in parti intime, nei confronti di pazienti maschi mentre erano sottoposti a sedazione parziale nel corso di esami specialistici».

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