Tevere, ripescato un relitto travolto dalla piena. «Era lì dall'alluvione 2008»

Tevere, ripescato un relitto travolto dalla piena. «Era lì dall'alluvione 2008»
di Raffaella Troili
3 Minuti di Lettura
Giovedì 17 Giugno 2021, 07:21 - Ultimo aggiornamento: 16:33

Il Titanic del Tevere, il Tiber I, è stato rimosso. Era il dicembre del 2008 quando la piena travolse tre barconi, rotti gli ormeggi si scagliarono - incastrarono - sotto le arcate di Ponte Sant'Angelo. Un disastro naturale che assieme al ritorno, pochi anni dopo, di frequenti nevicate, smottamenti e alluvioni venne annoverato tra le piaghe cui dovette fronteggiare l'allora sindaco Gianni Alemanno. Fenomeni climatici che richiesero l'intervento di molte forze in campo, il Governo emanò lo stato di calamità naturale, a capo della Protezione civile seguì tutte le operazioni Guido Bertolaso, mentre i romani scattavano foto al fiume in piena. Il presidente della Regione era Piero Marrazzo che promise «un piano per gli argini del fiume» ma, un anno dopo venne travolto da uno scandalo che demolì la sua figura politica, l'anno dopo ancora toccò a Bertolaso raggiunto da un avviso di garanzia nell'ambito dell'inchiesta sugli appalti del G8 (poi assolto). Il premier era Silvio Berlusconi.


Per disincagliare i battelli fu usata la dinamite, la motonave Tiber II venne adagiata sugli argini (e sarà il prossimo ultimo intervento nel tratto centrale di Roma). Il Tiber I affondò tra Ponte Umberto e Ponte Sant'Angelo, dove è rimasto fino a ieri. «Quello che sta avvenendo è figlio di una preziosa collaborazione tra Regione e Capitaneria di porto - ha spiegato il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti presente alla rimozione del relitto tra Ponte Umberto I e ponte Sant'Angelo - È complicato fare delle cose che sembrano semplici, ma ci stiamo riuscendo.

Erano 22 le barche individuate da rimuovere, siamo a metà strada e questo era il relitto più ingombrante. È un atto di amore per Roma e per il nostro Tevere. Un pezzo del progetto della navigabilità, possibile grazie anche ai relitti che si possono togliere, abbandonati dall'incuria. Andremo presto a Fiumicino a toglierne un altro».

Rimosso un nuovo relitto affondato da anni nella Fossa Traianea di Fiumicino


LE OPERAZIONI
Si completa la rimozione dei relitti nella tratta urbana centrale del fiume da parte della Regione e della Guardia costiera. Ad assistere alle operazioni il comandante della Capitaneria di porto di Roma-Fiumicino, Antonio D'Amore e l'assessore ai Lavori pubblici della Regione Lazio, Mauro Alessandri. «Si tratta di un relitto particolarmente complesso, un'imbarcazione lunga ventotto metri e larga cinque, tutto in acciaio per oltre 25 tonnellate di peso - ha detto il comandante della Capitaneria del Porto di Roma Antonio D'Amore - è stato un lavoro impegnativo, reso possibile dalla collaborazione con la regione, e grazie ad una ditta specializzata di Fiumicino. Nei prossimi giorni il relitto sarà demolito e smaltito. Faremo anche un'ispezione subacquea per verificare che sul fondale del fiume non ci siano residui inquinanti». L'unità di 25 tonnellate di stazza lorda per 17,5 metri di lunghezza, parzialmente affondata dal 2008 sulla sponda sinistra del fiume, a valle del Ponte Umberto I, è stata rimossa con l'ausilio di autogru, escavatori e squadre di sommozzatori qualificati. Un lavoro fondamentale quello svolto dalla Capitaneria anche ieri.

 


Il Tiber una volta demolito sarà smaltito come rifiuti speciali, un'ispezione dei sub verificherà che non siano rimasti residui sul fondo. A breve, risolte alcune beghe burocratiche, sarà rimosso il Tiber II l'altro scheletro del lontano 2008 adagiato sulla banchina.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA