Test sierologici nel Lazio, ecco come funzionano: l'elenco delle strutture e cosa fare dopo il risultato

Test sierologici nel Lazio, ecco come funzionano: l'elenco delle strutture e cosa fare dopo il risultato
di Camilla Mozzetti
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Martedì 19 Maggio 2020, 11:41

Centinaia ad oggi sono i test sierologici che i tanti laboratori privati di analisi, dopo aver ricevuto il via libera dalla Regione Lazio, hanno svolto. Avviata l'indagine sierologica regionale su le prime 60 mila persone (medici e forze dell'ordine, in tutto saranno 300 mila) anche i cittadini potranno sottoporsi al test seppur a pagamento.

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Meccanismo non obbligatorio certamente, ma utile a fotografare su ampia scala la circolazione del virus. Il piano del Lazio è così articolato sull'intero territorio regionale: il cittadino sfogliando l'elenco delle strutture accreditate o autorizzate può sottoporsi al test (il cui costo non può oltrepassare i 45 euro). L'analisi (effettuata tramite prelievo venoso e/o capillare) è mirata al tracciamento delle immonoglobuline IgG ovvero quelle che rintracciano gli anticorpi al virus e stabiliscono se l'infezione è avvenuta ed è passata e delle IgM quelle che, invece, attestano un'infezione in corso.

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Se nel referto che solitamente i laboratori conferiscono al cliente nell'arco di 48 ore, dovessero emergere risultati positivi, il cliente dovrà informare il proprio medico di famiglia il quale, a sua volta, dovrà comunicare il caso all'Asl di riferimento prescrivendo il tampone naso-gola. A quel punto il cittadino sarà sottoposto all'analisi molecolare (da compiere entro le successive 48) in uno dei drive-in istituti dalla Regione per lo scopo che solo nella Capitale sono 6, suddivisi nelle rispettive Asl: via Clauzetto - Casa della Salute XV Municipio; via Santo Stefano Rotondo 5 -Ospedale S. Giovanni/Addolorata; via Alvaro del Portillo - Campus Biomedico; via Nicolo Forteguerri - Casa della Salute S. Caterina della Rosa; via Casal Bernocchi - Sede Direzione Asl; piazza Carlo Forlanini - Ex Presidio Forlanini.

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La procedura (sierologico più tampone) è utile ad analizzare la circolazione del virus ma anche a scoprire eventuali positivi asintomatici o paucisintomatici fermo restano che il solo test sierologico non ha valenza diagnostica. Anche a livello ospedaliero in molti pronto soccorso di nosocomi "Covid-free" i pazienti che per motivi diversi accedono al triage vengono sottoposti a tampone molecolare proprio per evitare che eventualità positività asintomatiche possano entrare nei reparti riattivando focolai. 

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