All'aeroporto, pronti a partire ma con il test Covid falso. Sono stati gli agenti della Polaria del Leonardo da Vinci di Fiumicino a scoprire i furbetti dei certificati falsi. Le maglie dei controlli sono infatti strettissime, sia agli imbarchi che agli arrivi. I poliziotti nell'ultimo mese ne hanno fermati e denunciati in 20 per falsa attestazione ed epidemia colposa. Con l'indagine che potrebbe allargarsi ancora. Gli investigatori stanno infatti indagando per escludere un vero e proprio mercato di false certificazioni.
Come hanno scoperto nei mesi scorsi i colleghi francesi all'aeroporto Charles de Gaulle di Parigi. Che hanno smantellato una organizzazione di falsari che vendeva, appunto, certificati di tampone anti Covid falsi.
Il fermo
I primi viaggiatori sono stati intercettati al chek-in per il Bangladesh e per l'Egitto. Ma lo stesso copione, si è ripetuto anche per il Pakistan. Con gli ultimi sorpresi venerdì: un gruppo di sei ragazzi spagnoli che stavano per imbarcarsi con destinazione Romania.
I turisti
Tutti, una volta fermati e denunciati, sono stati quindi sottoposti al tampone: «In 4 – precisano i poliziotti – sono poi risultati positivi».
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Accertamenti, uno a uno, anche a chi arriva a Roma. In questo caso vengono verificate le motivazioni del viaggio. «Abbiamo verificato finti incarichi di lavoro che non avevano alcuna corrispondenza. Di fatto, erano arrivati nella Capitale in gita», spiegano gli uomini della Polaria. Anche in quel caso, è scattata la denuncia per falsa attestazione. Con i passeggeri imbarcati di nuovo ma questa volta, verso il rimpatrio.