Due anni per voltare pagina, partendo da un obiettivo molto atteso dai romani: la riduzione della Tari, che Roberto Gualtieri stima intorno al 20 per cento. Il Campidoglio punta buona parte della sua strategia, per superare l’emergenza rifiuti, sulla realizzazione di un termovalorizzatore in grado di trattare 600 mila tonnellate annue di rifiuti indifferenziati. Rendendo così necessaria, per chiudere il ciclo, solo una discarica di servizio da 60 mila tonnellate, chiudendo il Tmb di Rocca Cencia e abbattendo del 90 per cento l’attuale fabbisogno di discariche. L’obiettivo temporale è il Giubileo del 2025, quando la Città eterna vuole presentarsi al grande evento in condizioni molto migliori delle attuali. Ma gli effetti positivi della svolta, nelle intenzioni dell’amministrazione comunale, andranno ben oltre i benefici all’immagine internazionale di Roma.
LE CONSEGUENZE
«Il nuovo impianto e l’insieme del nostro piano determineranno una riduzione delle emissioni di ben il 44 per cento - sostiene il sindaco - con un meno 15 per cento per le emissioni su attività di trasporto, meno 18 per cento sull’impiantistica e meno 99 per cento sulle emissioni da discarica».
IL PIANO
L’area prescelta è la zona industriale di Santa Palomba - nel territorio del Municipio IX a sud della Capitale - nei pressi dell’Ardeatina e al confine con i comuni di Pomezia, Ardea e Albano. Ad accelerare la decisione dell’amministrazione comunale è il mancato raggiungimento degli obiettivi prefissati dalla precedente giunta, quella di Virginia Raggi, che puntava al 70 per cento di raccolta differenziata per chiudere il ciclo di rifiuti. E si sta valutando la possibilità di inserire questo impianto nel novero dei progetti finanziabili con i fondi del Pnrr. «Gualtieri ha avuto il coraggio e il merito di dire la verità: Roma deve essere autosufficiente in tempi brevi o rimarrà sotto i rifiuti per sempre - commenta Nicola Zingaretti - Rischia di essere sommersa anche in occasione del Giubileo».