Termosifoni, ecco dove farà più freddo a Roma: da Monte Mario ai Castelli, la mappa

L’analisi degli esperti di Meteo Lazio: andrà meglio per chi abita lungo la costa

Termosifoni, a Roma è rebus: da Monte Mario ai Castelli, ecco dove farà più freddo
di Giampiero Valenza
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Sabato 3 Settembre 2022, 00:08 - Ultimo aggiornamento: 4 Settembre, 12:13

I rincari in bolletta trasformano per molte famiglie l’uso dei termosifoni in un vero e proprio rebus per far quadrare i conti di casa. Ma quali sono i quartieri dove a Roma e in provincia si patisce più il freddo? Una mappa c’è, e gli esperti di Meteo Lazio hanno definito zone che sono più o meno esposte al gelo dell’inverno. Si parte dal centro città, dove le temperature più basse sono nel quadrante Nordovest (come la Riserva dell’Insugherata, Casal del Marmo, Monte Mario), la Valle dell’Aniene, il Parco degli Acquedotti.

In provincia, la probabilità di battere di più i denti è a Nemi, Palestrina, Artena, Rocca di Papa, Velletri, Bracciano, Palombara e Zagarolo.

Poi ci sono le aree più calde: molte di queste si trovano nei quartieri che hanno una maggiore densità abitativa o più “vissuti”, come Centocelle, Prati, Castro Pretorio, quella tra Tuscolana e Pigneto. Superato il Grande raccordo anulare, nella lista rientrano le zone costiere (come Ladispoli, Cerveteri, Fiumicino, Ostia, Ardea, Anzio), ma anche Guidonia e Ciampino.

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L’INVERSIONE TERMICA

Un fenomeno bisogna tener presente e lo si sentirà tutto durante la notte. «È quello dell’inversione termica», spiega Gabriele Serafini, fondatore di Meteo Lazio e componente di Ampro, l’Associazione meteo professionisti. «In pratica - precisa - ci sono zone più a bassa quota che risentono di una maggiore escursione termica notturna e quindi può capitare che faccia più freddo lì rispetto a zone dell’Appennino o dei Castelli Romani. Tra queste zone ci sono le Valli del Tevere e dell’Aniene fino alla zona di Monterotondo Scalo. E poi c’è l’area di Salone». Dagli osservatori del gruppo di Meteo Lazio, vengono individuate tra le aree più fredde quelle di «Pratoni del Vivaro, che è come se fosse una conca - aggiunge Serafini - e la zona di Castel di Decima, quella con temperature più basse vicino al mare».

Proprio la vicinanza alla costa aiuta a mitigare la differenza tra le temperature di notte e quelle del giorno. Ad aiutare a sopportare il futuro freddo invernale c’è anche l’isola di calore della città, che invece in estate ha “regalato” giornate di forte canicola. «Tutto è legato alla densità abitativa più elevata che ci fa notare differenze più alte, anche di 6 o 7 gradi nelle temperature minime. In sostanza, in zone come quelle dei palazzi di Tor Bella Monaca si potrebbe avere un minore consumo energetico rispetto, per esempio, a Tomba di Nerone».

I VENTI

La storia degli ultimi due inverni insegna che Roma non è stata risparmiata da due venti freddi: uno che viene da Nord (la tramontana), l’altro da Nordest (il grecale). «Annullano gli effetti dell’isola di calore e per questo si potrà percepire una temperatura più bassa», prosegue l’esperto. Ebbene, dall’Osservatorio che Meteo Lazio ha nel quartiere San Pietro, due anni fa si sono contati 43 giorni di grecale e 25 di tramontana. Lo scorso anno andò un po’ meglio: 29 volte spirò il vento freddo da Nordest e 22 quello da Nord. «Statistica alla mano, ci potremmo aspettare 20 giorni di tramontana e un mese di grecale durante tutto l’inverno - aggiunge Serafini - Sicuramente Roma, rispetto ad altre città italiane, potrebbe risentire di meno dei rincari del gas proprio perché è avvantaggiata dalla sua posizione geografica: è avvantaggiata dalla presenza degli Appennini che schermano le perturbazioni che arrivano da Est. Magari, per questa stagione, potrebbe bastare anche un solo plaid in più a casa». 

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