Roma, «Io, aggredito dai tassisti: vietato caricare clienti»

Roma, «Io, aggredito dai tassisti: vietato caricare clienti»
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Lunedì 24 Dicembre 2018, 10:20 - Ultimo aggiornamento: 10:27

È stata una lunghissima notte, quella tra sabato e domenica, nella Capitale, pure per chi cercava di rientrare a casa dopo una serata passata in Centro. Anche alla ricerca di un taxi. Nei palazzi della politica e fuori. Dentro si stralciava dal maxiemendamento il capitolo sugli Ncc, per poi arrivare in nottata all'approvazione di un decreto di legge ad hoc. Ma tra i due passaggi si sono create ripercussioni sulle strade di Roma, con un fermo momentaneo delle attività dei taxi, poi tornata alla regolarità nella mattinata di ieri.
Dal tardo pomeriggio di sabato è stato difficile trovare corse, dalla stazione Termini a Fiumicino, come nel centro città, alle prese con l'ultimo weekend prima delle festività. Un principio di carosello delle auto bianche si è registrato in piazza Venezia, rapidamente interrotto dall'intervento di carabinieri e polizia.

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I DISAGI
Racconta una notte difficile un professionista romano, che preferisce mantenere l'anonimato, che si è trovato nella serata a largo Argentina. «Ero stato a vedere uno spettacolo a teatro dice Al termine, mi sono fermato in zona: sono andato a mangiare qualcosa nelle vicinanze e poi, insieme alle due persone che erano con me, mi sono messo in attesa di un taxi alla fermata sulla piazza. Eravamo otto persone in tutto in attesa, ma non c'erano auto. Nessuno di noi però si è reso conto di uno sciopero in atto. Dopo cinque minuti è arrivato un taxi e ha caricato i primi due passeggeri della fila».
«Solo che a quel punto prosegue il professionista è arrivata un'altra auto e si è messa al centro della strada: una persona è scesa al volo e ha detto al primo tassista che era in corso una protesta, e in pratica che non si facevano corse. Allora il tassista si è fermato, con i passeggeri rimasti a bordo. Poi è arrivata una seconda auto e sono state dette le stesse cose».

L'uomo racconta di non poco sgomento tra chi era in attesa alla fermata. «Abbiamo provato indignazione, per vedere auto girare così in città. Abbiamo iniziato a dirgli Cosa state facendo. Io ero l'unico uomo, in attesa a fianco a me c'erano solo donne. E ho gridato Vergogna. A quel punto, dall'altro lato della strada, un uomo, che stava lì in piedi, ha attraversato ed è venuto verso di me, dicendomi Come ti permetti?. Alcuni dei presenti si sono messi intorno a me, come per proteggermi, mi hanno detto di salire sul taxi. Non so chi fosse quell'uomo, era sulla cinquantina, comunque era a piedi, non è sceso da un taxi. Io ho cercato di ridurre la tensione, certo non cercavo lo scontro: ho detto solo Abbiamo idee diverse, me ne vado. Ho iniziato a correre lungo la via e lui ha iniziato a venirmi dietro, poi si è fermato. Ho sentito che qualcuno gli ha detto Lascia stare. Sono arrivato in corso Vittorio, sono entrato in un hotel e ho chiamato le forze dell'ordine. Ho parlato con i carabinieri, raccontando l'accaduto e lasciando tutti i miei riferimenti». Comunque, non ci sono denunce di sorta.

IL RITORNO A CASA
A quel punto il professionista decide di prendere la via di casa, in qualche modo. «Ho preso un'auto del car sharing racconta ancora l'uomo e dopo poco in strada ho visto due ragazze che cercavano a loro volta un taxi. Un'auto in effetti si è fermata, ma a bordo c'erano tre persone, che però poi se ne sono andate: le ragazze chiedevano informazioni su come trovare un mezzo per spostarsi. Ecco, al di là di quello che è accaduto a me, non mi ha fatto piacere vedere queste auto circolare in città, come a vedere chi lavorava».
 

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