Covid Roma, tampone rapido e test da oggi anche in farmacia senza ricetta: risposte in 15 minuti

Roma, tamponi e test Covid da oggi anche in farmacia: risposte in 15 minuti
di Alessia Marani
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Giovedì 19 Novembre 2020, 08:29 - Ultimo aggiornamento: 20 Novembre, 09:37

Tamponi rapidi e test sierologici si potranno fare direttamente in farmacia, senza bisogno di ricetta medica. L’accordo tra Regione e Federfarma diventa operativo. Stanno arrivando alle 1700 farmacie del territorio le credenziali per accedere alla piattaforma sanitaria che permette la messa in rete delle risposte, in modo che, in caso di positività, il paziente sia in carico al sistema pubblico per l’eventuale tracciamento dopo la conferma al tampone molecolare.

 

Dopodichè, su base volontaria, gli operatori potranno partire. «Per le farmacie è un ulteriore velocizzazione di un cambio di passo sempre più propenso al servizio sul territorio - afferma Alfredo Procaccini, vicepresidente Federfarma Ro - certo ci sono delle perplessità perché non tutti sono pronti ma è evidente che con il Covid si sta facendo strada un nuovo modo di fare il farmacista».

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Il protocollo

La Regione ha stilato dei protocolli a cui aderire, mentre il Comune di Roma faciliterà le procedure per l’occupazione del suolo pubblico per quelle farmacie che, non avendo uno spazio interno strutturalmente adatto, si doteranno di gazebo o camper.

I test, infatti, saranno svolti all’interno degli esercizi in locali separati e ingressi ad hoc, ma qualora l’esercizio ne fosse sprovvisto sarà possibile effettuarli durante l’orario di chiusura o in un ambiente esterno, organizzando, appunto, strutture mobili.

I prezzi sono calmierati: 22 euro per il tampone rapido e 20 euro per il test sierologico. La risposta si avrà nel giro di un quarto d’ora poiché non c’è bisogno di fare processare i prelievi nei laboratori che verranno, invece, analizzati con dei macchinari o con uno stick “a saponetta” (tipo risposta al test di gravidanza) in loco.

Tutta la procedura, dunque, è stata codificata per garantire la sicurezza di utenti e operatori e, soprattutto, per evitare che una singola persona possa eseguire il test in autonomia, risultare positivo e tenerlo nascosto. Motivo per cui ora Regione Lazio e Ordine dei farmacisti stanno valutando se e quali provvedimenti prendere nei confronti di quelle farmacie (segnalate a Roma Nord, Centocelle e Guidonia) che avevano cominciato a venderli abusivamente prima del tempo. Intanto, i farmacisti, tra dubbi e preoccupazioni, si stanno organizzando.

Alla farmacia di piazza Vittorio, il dottore Giuseppe Longo ha già acquistato i kit e preso accordi con un infermiere specializzato. «Abbiamo l’occasione di offrire un servizio di screening e prevenzione importante - afferma - anche a domicilio. Posizioneremo un gazebo esterno e opereremo su prenotazione in modo da evitare assembramenti. Al paziente positivo daremo tutte le indicazioni sul da farsi». Alla farmacia di piazza Morgagni, a due passi dall’Umberto I, le farmaciste sono scettiche: «Stiamo valutando - dicono - di certo c’è preoccupazione e non abbiamo operatori specializzati al momento».

In Corso Trieste, anche il dottor Giorgio Gaudio attende di capire, anche con le indicazioni di Federfarma, se potere richiedere un gazebo o meno. «Anche se lo spazio è grande - spiega non abbiamo un ingresso da dedicare. Comunque valuteremo perché tutti noi, in questo momento difficile, siamo chiamati a dare un contributo». La Regione è ottimista: conta che, a pieno regime, la metà delle farmacie possa aderire, in virtù anche di corsi di formazione che, man mano, potranno fare i farmacisti. «Appena ottenute le password per accedere alla piattaforma - conclude Andrea Cicconetti, presidente Federfarma Roma - si partirà nel rispetto delle procedure».

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