L'eroina che alza la gonna, video choc della prof in una scuola di Roma: si muove il ministero

Bufera sulla media di Fonte Laurentina. «Lezioni censurabili, voglio vederci chiaro»

L'eroina che alza la gonna, video choc della prof in una scuola di Roma: si muove il ministero
di Raffaella Troili
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Giovedì 24 Febbraio 2022, 08:22 - Ultimo aggiornamento: 22 Febbraio, 07:53

Prima il video della super Patata, l'eroina che combatte il malaffare alzando la gonna, poi la poesia del Belli, in cui il grande autore romano elenca tutte le possibili declinazioni dell'organo maschile, er padre de li Santi, la promessa di leggere la prossima volta anche quella dedicata alla Madre de li Santi, «sempre se non ne parlate a casa, resta un segreto tra noi». Tutto questo in prima media nell'istituto comprensivo Bruno De Finetti, a Fonte Laurentina. Ottima scuola, a sentire i genitori, finora, dove si è alzato un polverone di polemiche dopo le lezioni alternative di una docente di italiano, che hanno turbato più di un alunno.

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IL MINISTERO
Il sottosegretario all'Istruzione Rossano Sasso non è rimasto a guardare, o meglio, letta la notizia riportata dal Messaggero dice d'esser «saltato sulla sedia».

«Il Ministero non ha ancora ricevuto dalla scuola nessuna comunicazione, ma intanto vorrei capire qualcosa io, non aspetto i tempi burocratici del ministero. Se le cose stanno così, se davvero in classe si è svolta questo tipo di didattica e se anche solo un ragazzino è rimasto turbato, è un comportamento anomalo e censurabile. Prima di sentire la dirigente diamole modo di appurare la verità dei fatti». In particolare il sottosegretario Sasso ci tiene a un aspetto. «Vorrei parlare anche con le famiglie, sono a loro disposizione, se sono preoccupate da un metodo didattico che di didattico non ha nulla». Inoltre ognuno deve fare la sua parte: «La vicenda dovrebbe essere censurata e attenzionata dagli Ufficio scolastici provinciale e regionale. Ripeto, se possibile».
IL PATTO EDUCATIVO
Un altro aspetto al di là della didattica inquieta. Quel non dite niente a casa, che viola il «Patto educativo di corresponsabilità, e che va verificato: non esiste che un educatore dica non dite queste cose a casa.

Voglio saperne di più, va approfondito, insomma, cosa si è detto, il contesto, ma in questo momento storico, dove c'è un'attenzione estrema a come trattare stereotipi, educazione sessuale, inclusione, mi sembra del tutto fuori luogo». Sasso sottolinea la «pochezza del sonetto» per intrattenere bambini di 11 anni, che magari hanno provato vergogna, vista l'età così particolare. «Sono già bombardati dalla tv e dai cellulari, non ci si metta anche la scuola... non è educativo, fosse solo perché ha urtato la sensibilità di un bambino mi sento di dire e intervenire. E prima che da sottosegretario e padre, parlo da insegnante. Che è il mestiere più bello del mondo. E bisogna dire grazie ai docenti per quanto hanno fatto in questi due anni. Ma non posso girare la testa dall'altra parte».

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I PRECEDENTI
L'episodio segue altri due casi, quelli dell'Orazio e del Righi. «In quest'ultimo l'insegnante ha umiliato una studentessa e si è scatenato un putiferio, mi chiedo come questa volta qualcuno stia zitto, è una stagione in cui bisogna stare attenti e lo stiamo facendo. Per non parlare dell'età dei ragazzini di prima media, 11 anni... Insomma ci tengo a sottolineare la mia disponibilità alle famiglie affinché sia riportato un clima sereno, mi sono speso tanto per la scuola in presenza, spero che l'insegnante abbia capito di aver sbagliato se l'ha fatto, e si scusi, nessun processo, basta che non si ripeta più».
 

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